Nei palazzi vaticani circola la voce che nel febbraio del 2012 potrebbe tenersi un nuovo Concistoro per la creazione di nuovi cardinali, il quarto del pontificato di Benedetto XVI. Quella dei nuovi porporati è scelta personalissima del Papa. Ma grandi e piccole manovre per cercare di intrufolarsi in questo riservatissimo processo decisionale non mancano mai. Nemmeno questa volta. Plateale quella dello storico Alberto Melloni, capofila della celebre scuola storiografica di Bologna che ha dato alla luce la storia più letta in tutto il mondo del Concilio Vaticano II, interpretato come rottura e "nuovo inizio" rispetto alla precedente epoca della Chiesa. Commentando sull'edizione fiorentina del Corriere della Sera l'attentato subito lo scorso 4 novembre dall’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, col ferimento del sacerdote suo segretario particolare, Melloni ne ha tessuto un accorato elogio, lamentando che "a causa di una gherminella canonistica usata a corrente alternata" Betori e la Chiesa di Firenze ancora "devono attendere la porpora che riconosca a questa Chiesa il rango che le spetta". In effetti, nell’ultimo Concistoro del 20 novembre 2010 Betori non fu fatto cardinale perché venne applicata anche a lui la regola, a dire il vero empirica e non "canonistica", in base alla quale non si dà la porpora al vescovo di una diocesi che abbia ancora in vita un porporato emerito con meno di 80 anni, anche se non più residente nella città perché impegnato in incarichi nella Curia romana, come è il caso, per Firenze, del suo arcivescovo emerito Ennio Antonelli, 75 anni, attuale presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Sembra ancora presto per dire se questa regola applicata lo scorso anno sarà riutilizzata a febbraio, escludendo di nuovo Betori dalla porpora. Intanto però un vero allievo della scuola di Bologna, non italiano, è già in "pole position" per esser fatto cardinale nel prossimo Concistoro. Si tratta di Luis Antonio Tagle (foto), 54 anni, nominato lo scorso 13 ottobre arcivescovo di Manila, la capitale delle Filippine, una delle due diocesi cardinalizie del più cattolico dei Paesi asiatici. Manila è sede cardinalizia dal 1960, mentre l’altra, Cebu, lo è dal 1969. Attualmente comunque, dopo lo smembramento dell'arcidiocesi di Manila intervenuto nel 2002, Cebu supera Manila per popolazione (4,1 milioni contro 3,3), per numero di cattolici (3,6 milioni contro 2,9), per numero di clero secolare (326 contro 299), per numero di religiose (1244 contro 1000) e soprattutto per numero di seminaristi (234 contro 66) e di battesimi nell'anno trascorso (126 mila contro 67mila), mentre la capitale conserva il primato nel clero religioso (353 contro 278). I dati sono dell’Annuario Pontificio del 2011. Ma torniamo all'arcivescovo Tagle, che appena nominato a Manila è stato subito onorato del titolo di “new papal contender” dal vaticanista John L. Allen del settimanale americano progressista National Catholic Reporter. È stato proprio Allen a sottolineare come Tagle, dopo essere stato allievo del teologo Joseph Komonchak della Catholic University of America, ha fatto parte della squadra di studiosi messa all'opera da Alberto Melloni e dal suo maestro Giuseppe Alberigo, entrambi discepoli e successori di don Giuseppe Dossetti, per la loro controversa storia del Concilio. Nel IV volume di questa storia, pubblicato nel 1999 e dedicato al turbolento periodo conciliare dell’autunno 1964, è proprio Tagle a firmare il capitolo chiave, quello dedicato alla “tempesta di novembre: la settimana nera”. La candidatura del nuovo arcivescovo di Manila è stata discussa in Vaticano dai cardinali e vescovi membri della Congregazione nella riunione di giovedì 22 settembre. In questa riunione Tagle, che dal 2001 era vescovo di Imus e figurava già come il primo della terna dei candidati a Manila, è stato prescelto rispetto al secondo contendente, Socrates Buenaventura Villegas, dal 2009 arcivescovo di Lingayen-Dagupan e già segretario particolare del card. Jaime Sin, protagonista della pacifica rivoluzione che portò nel 1986 alla caduta della dittatura di Ferdinand Marcos. Benedetto XVI ha confermato la scelta e ha promosso Tagle a Manila. Nel commentare la nomina del suo allievo, Komonchak, curatore dell'edizione americana della storia del Vaticano II della scuola di Bologna, ne ha dedotto compiaciuto che l'aver collaborato a tale storia "non è più un motivo bastante per essere considerati 'persona non grata' in Vaticano". Il Philippine Daily Inquirer ha scritto che il legame di Tagle con la progressista scuola di Bologna "rende la sua nomina ancora più intrigante", poiché Benedetto XVI "è conosciuto per le sue vedute conservatrici in dottrina". Lo strano è che i cardinali e i vescovi che in Vaticano hanno soppesato la candidatura di Tagle hanno saputo di questo suo legame con la scuola di Bologna solo dopo la pubblicazione della nomina. Infatti, nella solitamente ponderosa documentazione informativa, la cosiddetta "ponenza", a loro consegnata su ciascun candidato, questo aspetto della biografia di Tagle, effettivamente "intrigante" ed ecclesiasticamente di grande peso, era del tutto taciuto.
Sandro Magister, www. chiesa