Una sala piena di studenti ha accolto oggi all’Università di Tirana il "Cortile dei Gentili" e il capo del Pontificio Consiglio per la Cultura, il card. Gianfranco Ravasi, nella capitale dell'Albania, per il dialogo con i non credenti, che in verità è anche un dialogo interculturale, ha detto. Sul podio, professori e parlamentari albanesi hanno discusso sulle dimensioni spirituali della sopravvivenza dell’identità albanese, sulla religione durante i tempi dell’ateismo comunista, quando la gente ha trasformato le proprie case in chiese, catacombe nascoste anche dai vicini. Continuazione logica della giornata di ieri, una specie di festa dei giovani e delle religioni, che il card- Ravasi ha detto che proporrà come modello anche in altre occasioni. I giovani riuniti in tre tende, sul lavoro e la sua dignità, sulla spiritualità e sull’informazione e comunicazione, hanno proposto delle idee interessanti, tra le quali due in particolare: l’attenzione per i non praticanti, cioè per le persone indifferenti, che non si riconoscono né come credenti né come non credenti, seme possibile di devianze in società, e la proposta di insegnare l’etica a partire dalla scuola d’obbligo. Accolto con gioia evidente il messaggio del Papa, indirizzato al card. Ravasi e letto dal nunzio apostolico in Albania, mons. Ramiro Molinari Ingles. Benedetto XVI ha mandato a tutti i partecipanti all’evento un cordiale saluto, quale segno di vicinanza e di attenzione. “Sono preziose - si legge nel messaggio a firma dal segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone - le occasioni di dialogo, i momenti di incontro e di confronto come il Cortile dei Gentili, in cui rinnovare gli impegni di camminare insieme verso la verità”. Nel pomeriggio, l’incontro si trasferirà all’Università europea di Tirana, un ateneo privato che offre una formazione di eccellenza. La ricerca di “Cosa crede quello che non crede”, il tema dell’incontro, continua a Tirana, affrontando le sfide della società post-moderna.
Radio Vaticana