lunedì 21 novembre 2011

Il Papa in Benin. Lombardi: il suo accento è più sulla responsabilità e le possibilità dell'Africa stessa. Un salotto africano nel Palazzo Apostolico

Anche se nella omelia di ieri "il primo punto è la sofferenza, la malattia, le povertà da superare con un impegno ispirato dal Vangelo in una chiave di speranza, e insieme l'affermazione che il Signore ci giudica su come avremo soccorso i più deboli", per padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, "la vera novità del viaggio del Papa in Africa è però la sua insistenza nell'esaltare le possibilità e i valori positivi dell'Africa". "Il Papa - spiega il suo portavoce ai giornalisti - non si limita a lanciare appelli alla Comunità Internazionale. Parla agli africani della responsabilità dell'Africa, pur ricordando le responsabilità di tutti". "Mi pare - commenta il gesuita - che in altre occasioni in cui si parla dell'Africa si moltiplicano gli appelli alla Comunità Internazionale e ai Governi perchè siano solidali e possano aiutare l'Africa a uscire dai suoi problemi. Ora questa dimensione non è esclusa, ma l'accento del Pontefice è più sulla responsabilità e le possibilità dell'Africa stessa di sperare, di essere capace di credere in se stessa e dare il suo contributo: 'Alzati Africa', invoca il Papa. Sei 'il polmone spirituale del mondo' afferma l'Esortazione Apostolica consegnata oggi ai vescovi del Continente".
Certamente eleganti, talvolta scolpiti come vere opere d'arte, i salotti di legno d'ebano che spesso impreziosiscono le case delle famiglie africane benestanti non rispondono agli standard di comodità delle assai più morbide e accoglienti poltrone occidentali. Ma a Papa Ratzinger piacciono davvero, tanto che gli uomini della Gendarmeria che lo hanno accompagnato anche in Benin e il personale di volo dell'Alitalia ieri erano alle prese con il problema di imbarcare sedie, panche e sgabelli nella stiva dell'apparecchio che è decollato alla volta di Roma. E' successo, ha spiegato padre Lombardi, che la famiglia di mons. Bartholemy Adoukonou, il presule beninese ex allievo del Papa all'Università di Regensburg e oggi segretario del Pontificio Consiglio della Cultura, ha pensato di fare questo dono, in effetti piuttosto ingombrante, all'antico professore del loro parente. E lui, il tedesco Joseph Ratzinger, si è entusiasmato: "E' un salotto di legno duro, molto simile a quello che aveva il card. Gantin a Roma e che quindi conoscevo bene", ha detto ai collaboratori ricordando con nostalgia le tante conversazioni avute con il porporato africano che lo ha preceduto nell'incarico di decano del Collegio cardinalizio. Detto fatto, è cominciato il viaggio del salotto alla volta del Palazzo Apostolico. Un episodio piccolo, che però testimonia il grande rispetto del Papa per la cultura africana che, ha ricordato Lombardi nel suo briefing, ha imparato a apprezzare quando era professore di teologia in Germania proprio grazie al suo allievo Adoukonou, che si è laureato sotto la direzione del futuro Papa e sul tema dell'inculturazione del crisitianesimo nella realtà africana.

Agi

Padre Lombardi: la speranza, il cuore del messaggio del Papa in Benin