giovedì 15 dicembre 2011

Il Papa dona un ambone e altri elementi per la Messa alla Cappella del CampusX di Tor Vergata a Roma. Il cappellano: ci stringiamo intorno a lui

Un ambone, con lo stemma personale, e altri elementi per la Celebrazione Eucaristica, sono stati donati dal Papa alla Cappella dell'Università degli studi di Roma "Tor Vergata", ospitata all'interno delle strutture di recente costruzione del CampusX, e intitolata al Beato Giovanni Paolo II e a Santa Maria di Guadalupe. Un dono non solo per l'Ateneo ma per tutti gli studenti e ricercatori del Campus, i quali si impegnano dal canto loro ad offrire l'ascolto della Parola di Dio, l’Adorazione eucaristica e la Santa Messa perpetuamente per il Papa e per le sue intenzioni. In mezzo ai circa 1000 studenti che popolano le nuove costruzioni di Tor Vergata, in alcuni casi, si tratta di giovani provenienti da tutto il mondo, incluso da paesi non cristiani, come Cina, Iran, Iraq, Afghanistan, dunque, un segno importante, che rimanda tutti quelli che frequentano la Cappella ad elevare il loro pensiero verso il vicario di Cristo, il Papa Benedetto XVI, che è tanto amato dall'Università e tanto ama l'Università, quando questa è vissuta secondo la verità. "Io e tutti gli universitari vogliamo stringerci intorno al Papa, Vescovo della Chiesa di Roma e successore dell'Apostolo Pietro - dice don Fabio Iodice, cappellano presso il CampusX dell'Università romana "Tor Vergata" - e ricordarlo sempre nella preghiera, specialmente nell'Adorazione eucaristica, per esprimere tutto il nostro affetto, e pregare per lui, sicuri delle parole di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, il quale ci dice che 'Chi prega, si salva'". Gli operatori di pastorale universitaria attestano da qualche tempo che, contrariamente a quanto riportano alcuni media, gli studenti universitari accolgono molto volentieri, con gioia ed entusiasmo le indicazioni magisteriali e pastorali del Papa.Esse offrono, infatti, alla comunità universitaria nuove prospettive di impegno culturale, per il rilancio della sua vocazione specifica, in quanto l’esperienza universitaria non può ridursi a semplice formazione professionale, e la trasmissione del sapere non può tradursi in una mera comunicazione di informazioni. "Gli studenti universitari hanno oggi la percezione che quella di Pietro è divenuta, ancor più negli ultimi anni, una cathedra fidei per i cattolici di tutto il mondo e per gli uomini di buona volontà, pur essendo collocata purtroppo su una barca un po' sgangherata e in mezzo ad un mare in tempesta" ha aggiunto don Fabio. Da parte loro gli universitari assicurano di impegnarsi maggiormente nell'Anno della fede appena annunciato dal Santo Padre "per elaborare una rinnovata sintesi tra fede e ragione intesa, quest'ultima, come una finestra aperta sulla realtà e non come misura del reale"; per l'Unità della Chiesa "affinché essa sia sempre casa di preghiera per tutti i popoli" e per vivere la Vita Nuova in Cristo risorto "che incontriamo vivo nella Domenica, sine qua, non possumus (Martiri di Abitene)". Gli studenti hanno inviato, inoltre, i loro affettuosi saluti al Papa, pregando la Madonna di Guadalupe, San Giuseppe e San Michele Arcangelo, affinché intercedano presso Dio e augurandosi che il Pontefice possa presto visitarli nelle strutture dell'Università "in un'occasione che la Divina Provvidenza – siamo fiduciosi – vorrà riservarci come splendido dono".

Zenit