All’inizio dell’udienza ai partecipanti alla Sessione Plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale prefetto William Levada (nella foto con Benedetto XVI), dopo aver ringraziato il Papa per l’indizione dell’Anno della fede, ha illustrato la "Nota con indicazioni pastorali per quest’anno di grazia", il cui obiettivo è "promuovere - ha detto - ciò che è essenziale nella missione della Chiesa oggi: la fede personale nel Signore risorto, la riscoperta del ricco patrimonio del Concilio Vaticano II e la conoscenza sempre maggiore del Catechismo della Chiesa Cattolica". "A partire dalla stessa prospettiva di tutela della fede e della morale - ha aggiunto - la Congregazione ha proceduto nel delicato impegno di giudicare i casi di 'graviora delicta'. In quest’ambito sono state aggiornate le norme in vigore. Si intensifica anche la collaborazione con le Conferenze Episcopali, alle quali è stata indirizzata una lettera circolare con preghiera di preparare delle linee guida per questi casi". Tra i motivi di soddisfazione il prefetto ha indicato anche la "ritrovata piena unità nella fede con un numero crescente di cristiani provenienti da altre confessioni", in particolare con "gruppi di fedeli anglicani che desiderano entrare in piena comunione con la Chiesa Cattolica, secondo la Costituzione Apostolica 'Anglicanorum coetibus'. Finora sono stati eretti due Ordinariati personali, uno per il territorio della Conferenza Episcopale d’Inghilterra e Galles e l’altro per quello della Conferenza dei vescovi degli Stati Uniti d’America". Nella stessa intenzione "un importante lavoro - ha proseguito - viene svolto dalla Pontificia Commissione 'Ecclesia Dei' che, in stretta collaborazione con questo dicastero, segue gli sviluppi del dialogo con la Fraternità Sacerdotale San Pio X". I lavori della plenaria, ha infine spiegato, si sono incentrati sulle diverse questioni legate alla ricerca dell’unità di fede e al cammino ecumenico. Tra i progetti il cardinale ha indicato la continuità della promozione dell’insegnamento postconciliare assicurando una più ampia diffusione, anche attraverso internet, dei documenti per "raggiungere sempre più fedeli in diverse parti del mondo, che hanno il diritto e il dovere di conoscere l’insegnamento della Chiesa sulle grandi questioni della nostra epoca".
L'Osservatore Romano