giovedì 20 dicembre 2012

Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante il riconoscimento delle virtù eroiche di Paolo VI. Firmati i decreti per 50 nuovi Beati e Santi

Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante il riconoscimento delle virtù eroiche del servo di Dio Paolo VI (nella foto con l'allora card. Ratzinger). Lo ha fatto nel corso dell’udienza al cardinale prefetto Angelo Amato, ricevuto nella mattina di oggi. "Al momento sto analizzando un caso di guarigione avvenuto una decina di anni fa, in riferimento alla storia di un feto: durante la gestazione, si erano manifestati rischi sia per il feto sia per la madre. Stiamo indagando di fronte ad un avvenimento veramente straordinario e sovrannaturale, avvenuto per intercessione di Paolo VI". Così il postulatore della causa di Beatificazione di Papa Montini, padre Antonio Marrazzo. In un'intervista alla Radio Vaticana, il sacerdote spiega che su Paolo VI, che con la firma odierna del Papa è divenuto "venerabile", "ci sono stati troppi luoghi comuni che non trovano riscontro, poi, nella realtà, nei documenti, né in quello che lui è stato. Per capire Papa Montini bisogna guardare le foto e guardarlo negli occhi, guardare lo sguardo di Montini, e in più, leggere i suoi scritti. Ne viene fuori un'umanità che se appare riservata da un lato, non significa né che fosse timido né tantomeno scontroso, chiuso. No: Montini sentiva molto dentro, era una persona molto, molto sensibile. Ecco perché dicevo che bisogna guardare gli occhi. Una caratteristica era l'attenzione agli altri: l'attenzione ai bisogni delle persone, alle loro esigenze, ai loro drammi. E' stato definito il Papa che non prendeva decisioni o le prendeva dopo tempo; in questo c'è una connotazione più positiva che negativa: era un uomo prudente. Quindi, abbiamo questa attenzione da parte di Montini alle realtà concrete, alle realtà degli altri e degli ultimi: basti vedere il discorso sulla pace, che lui ha cercato di portare avanti non solo con l'istituzione della Giornata mondiale della pace, ma anche con il suo discorso all'Onu; ma anche il suo volere andare incontro alla gente più semplice: l'abbiamo visto in modo particolare nei viaggi, ma anche quando andava nelle parrocchie romane, nelle borgate". Per il postulatore, "viene fuori un po' una figura diversa di quest'uomo, di una sensibilità concreta, più interiore. Non ci teneva tanto a farsi vedere, a farsi notare: quello no. Ci troviamo di fronte ad una persona che potremmo definire un mistico; viveva con Cristo un rapporto personale, vero, senza paraventi e senza fratture o frammenti, senza ostacoli. Ed è molto bello accostarsi ad una persona così, perché la si ritrova autentica. Non solo, ma era un uomo di una fede vera: abbiamo visto i suoi gesti! Certe idee, in quel periodo, specialmente quello che ha vissuto da Pontefice, erano difficili da fare entrare, eppure lui le ha fatte entrare nel tessuto ordinario della gente. Oggi noi possiamo parlare e capire di pace, di dignità umana, di rispetto della persona, di rispetto per la vita, per la famiglia e lo dobbiamo a lui!". Insieme al provvedimento che apre la strada alla Beatificazione di Papa Montini, il Pontefice ha firmato altri 23 decreti. Sono stati riconosciuti i miracoli attribuiti all’intercessione dei Beati martiri di Otranto (1480), di due religiose fondatrici Beate, la colombiana Laura di Santa Caterina da Siena (1874-1949) e la messicana Maria Guadalupe (1878-1963), e di cinque venerabili: il vescovo italiano Antonio Franco (1585-1626), il prete argentino Giuseppe Gabriele del Rosario Brochero (1840-1914), il sacerdote fondatore spagnolo Cristoforo di Santa Cristina (1638-1690) e le religiose fondatrici Sofia Czeska-Maciejowska (1584- 1650), polacca, e Margherita Lucia Szewczyk (1828-1905), ucraina. Tra i decreti anche quelli che riguardano il riconoscimento del martirio di un sacerdote croato morto nel 1947 e di numerosi religiosi e religiose uccisi in odio alla fede in Spagna tra il 1936 e il 1938. Il Papa ha infine autorizzato la promulgazione dei decreti che riconoscono le virtù eroiche di dieci servi e serve di Dio: tra questi, oltre a Paolo VI, ci sono un vescovo, due sacerdoti e sei religiose.

L'Osservatore Romano, TMNews

PROMULGAZIONE DI DECRETI DELLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI