Nell'anno del Signore 2009, anno della crisi economica mondiale nata e sempre più radicata nel benestante Occidente, Papa Benedetto XVI concentra la sua tradizionale riflessione offerta ai credenti per la Quaresima sul valore del digiuno, della rinuncia e della solidarietà per i più poveri. Un cambio di stile di vita che Papa Ratzinger, dopo aver esplicitamente invocato in occasione del Natale 2008, ora rinnova in occasione della Pasqua 2009, pur senza riferimenti diretti alla crisi. E, proprio nei mesi in cui si attende l'arrivo della nuova e annunciata Enciclica sociale, il cui ritardo è dovuto anche all'intenzione di dedicare una parte proprio alla crisi economica, la consueta esortazione al digiuno che caratterizza ogni Quaresima, assume, nel messaggio papale di quest'anno, i toni di un vero e proprio testo sociale. Il Messaggio per la Quaresima - lungo 8 cartelle - è stato firmato da Benedetto XVI l'11 dicembre 2008. E' stato presentato questa mattina in Vaticano dal card. Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", da mons. Karel Kasteel, segretario del medesimo dicastero, e da Josette Sheeran, direttore esecutivo del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite. Quella attuale, scrive Benedetto XVI nel Messaggio per la Quaresima, è una "cultura segnata dalla ricerca del benessere materiale" dove "la pratica del digiuno pare aver perso un po' della sua valenza spirituale e aver acquistato" il "valore di una misura terapeutica per la cura del proprio corpo". "Digiunare - scrive Benedetto XVI - giova certamente al benessere fisico, ma per i credenti è in primo luogo una 'terapia' per curare tutto ciò che impedisce loro di conformare se stessi alla volontà di Dio". Papa Ratzinger si sofferma quest'anno sul "valore e sul senso del digiuno". "La Quaresima, infatti - dice - richiama alla mente i quaranta giorni di digiuno vissuti dal Signore nel deserto prima di intraprendere la sua missione pubblica". Il digiuno, dunque, "rappresenta una pratica ascetica importante, un'arma spirituale per lottare contro ogni eventuale attaccamento disordinato a noi stessi. Privarsi volontariamente del piacere del cibo e di altri beni materiali - prosegue il Papa - aiuta il discepolo di Cristo a controllare gli appetiti della natura indebolita dalla colpa d'origine, i cui effetti negativi investono l'intera personalità umana". Nel testo, dedicato al tema "Gesù, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame" (Mt 4, 2), il Papa analizza in modo ampio il senso e il significato del digiuno. "Possiamo domandarci quale valore e quale senso abbia per noi cristiani il privarci di un qualcosa che sarebbe in se stesso buono e utile per il nostro sostentamento", si interroga. Il digiuno "è di grande aiuto per evitare il peccato e tutto ciò che ad esso induce". Per questo occorre vivere il periodo della Quaresima come "un cammino di intenso allenamento spirituale". "Poichè tutti siamo appesantiti dal peccato e dalle sue conseguenze - ribadisce Benedetto XVI - il digiuno ci viene offerto come un mezzo per riannodare l'amicizia con il Signore". "Il vero digiuno - spiega Papa Ratzinger - è compiere la volontà del Padre", cioè è "finalizzato a mangiare il 'vero cibo', che è fare la volontà del Padre". C'è dunque una "forza del digiuno, capace di tenere a freno il peccato". Il Papa esorta dunque a vivere il periodo quaresimale nel segno della solidarietà. Sia una "occasione opportuna" per seguire "l'antica pratica penitenziale, che può aiutarci a mortificare il nostro egoismo e ad aprire il cuore all'amore di Dio e del prossimo". "Il digiuno - scrive Benedetto XVI - ci aiuta a prendere coscienza della situazione in cui vivono tanti nostri fratelli". "Scegliendo liberamente di privarci di qualcosa per aiutare gli altri, mostriamo concretamente che il prossimo in difficoltà non ci è estraneo". Per questo, "proprio per mantenere vivo questo atteggiamento di accoglienza e di attenzione verso i fratelli", Papa Ratzinger incoraggia "le parrocchie ed ogni altra comunità ad intensificare in Quaresima la pratica del digiuno personale e comunitario, coltivando altresì l'ascolto della Parola di Dio, la preghiera e l'elemosina". Il Papa esorta i fedeli anche a realizzare "speciali collette" e a "dare ai poveri quanto, grazie al digiuno, è stato messo da parte. Anche oggi - dice - tale pratica va riscoperta ed incoraggiata, soprattutto durante il tempo liturgico quaresimale". Infine, l'invito a vivere la Quaresima con "un maggior impegno nella preghiera, nella lectio divina, nel ricorso al sacramento della riconciliazione e nell'attiva partecipazione all'Eucaristia".
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA QUARESIMA 2009
CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA QUARESIMA 2009
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