martedì 3 febbraio 2009
Revoca della scomunica ai lefebvriani. Il card. Kasper: errori di gestione da parte della Curia
Il card. Walter Kasper, Presidente della Pontificia commissione per i rapporti religiosi con l'ebraismo, denuncia la gestione della revoca della scomunica ai lefebvriani da parte del Vaticano. "Osservo il dibattito con grande preoccupazione: nessuno può sicuramente rallegrarsi del fatto che ci siano stati degli equivoci", afferma il porporato tedesco ai microfoni della sezione tedesca di Radio Vaticana. "Ci sono stati sicuramente errori di gestione da parte della Curia, lo voglio dire espressamente. Ma in sostanza la revoca della scomunica significa soltanto che si è tolto, per così dire, un impedimento, in modo che ora si possa entrare in dialogo con il movimento di Lefebvre su una serie di questioni teologiche. Per quanto io possa giudicare, non si tratterà di un dialogo leggero, ma pesante, sull'ecumenismo, il dialogo interreligioso, l'eucaristia e la libertà religiosa. Ci sono molte domande aperte tra loro e noi. Il Papa voleva aprire il dialogo perché egli vuole l'unità dentro e fuori la Chiesa. Speriamo che si inizi un buon colloquio, ma certo non si può dire che i vescovi lefebvriani già siano in piena comunione con la Chiesa. Erano e restano sospesi. Speriamo che ora si apra un dialogo serio, nel quale devono compiere tutti i passi per venirci incontro". Errori di comunicazione? "Io penso di sì", risponde Kasper. "Lo devo dire apertamente. In Vaticano su questo tema si è parlato troppo poco l'uno con l'altro e non si è verificato dove potevano nascere problemi. Spiegarlo a posteriori è naturalmente molto, molto più difficile che se lo si fosse fatto subito. Avrei auspicato maggiore comunicazione a priori".