mercoledì 18 marzo 2009
Il card. Sarr: l'Africa non vuole essere dimenticata. Da Benedetto XVI uno stimolo nuovo per l'edificazione della Chiesa
“L'Africa non vuole essere la terra delle sofferenze dimenticate”: è il titolo dell’intervento del card. Théodore Adrien Sarr, arcivescovo di Dakar e presidente della Conferenza Episcopale regionale dell'Africa occidentale, pubblicato sull’edizione di oggi del L’Osservatore Romano, in occasione del viaggio del Papa in Camerun ed Angola. La Chiesa dell'Africa occidentale, scrive il card. Sarr, “si aspetta da Benedetto XVI prima di tutto uno stimolo nuovo per l'edificazione della Chiesa come casa e famiglia di Dio e come fraternità di Cristo”. I cattolici africani attendono anche motivazioni “ad assumerci meglio le nostre responsabilità nell'ambito delle gravi questioni sociali che lacerano l'Africa: la migrazione massiccia, con la conseguente fuga di cervelli, e l'incapacità dell'Africa di strutturarsi come spazio abitabile per i suoi figli, da cui derivano anche il sottosviluppo crescente, la corruzione, la povertà e la miseria, il malgoverno, la pandemia dell'Aids, l'annientamento sotto il peso del debito”. Se la Chiesa in Africa rappresenta “l'immensa speranza della Chiesa universale – dice l’arcivescovo di Dakar -, questa Chiesa scopre in Benedetto XVI un'opportunità eccezionale affinché questa speranza non deluda”.