Il Papa ha poi ricordato ai vescovi del Camerun “l’interesse particolare” della Chiesa per le persone più bisognose: “La missione del vescovo – ha detto - lo impegna ad essere il principale difensore dei diritti dei poveri, a promuovere e favorire l'esercizio della carità, manifestazione dell’amore del Signore per i piccoli”. In questo modo, “i fedeli sono portati a cogliere in modo concreto che la Chiesa è una vera famiglia di Dio, riunita dall’amore fraterno, che esclude ogni etnocentrismo e particolarismo eccessivi e contribuisce alla riconciliazione e alla cooperazione tra le etnie per il bene di tutti. D'altra parte, la Chiesa, attraverso la sua dottrina sociale, vuole risvegliare la speranza nei cuori degli esclusi”. “E’ anche dovere dei cristiani – ha ribadito -, specialmente dei laici che hanno responsabilità sociali, economiche, politiche, di lasciarsi guidare dalla dottrina sociale della Chiesa, per contribuire alla costruzione di un mondo più giusto in cui ciascuno potrà vivere dignitosamente”. Benedetto XVI ha voluto anche "evidenziare e incoraggiare la partecipazione attiva delle associazioni femminili nei vari settori della missione della Chiesa" in Africa. Il Papa ha lodato i passi avanti già compiuti "dimostrando una reale consapevolezza della dignità della donna e la sua specifica vocazione nella comunità ecclesiale e nella società".
Serve più ''dignità'' nelle Messe della Chiesa africana, perchè la ''gioia'' che le contraddistingue non rischi di diventare di un ostacolo alla fede. ''La liturgia - ha detto il Pontefice - occupa un posto importante nella manifestazione della fede delle vostre comunità'' e, ha aggiunto, ''di solito queste celebrazioni ecclesiali sono festose e gioiose, esprimendo il fervore dei fedeli, felici di essere insieme, come Chiesa, per lodare il Signore''. Ma, ha proseguito Papa Ratzinger, è ''essenziale che la gioia così manifestata non sia un ostacolo ma un mezzo per entrare in dialogo e in comunione con Dio, per mezzo di una effettiva interiorizzazione delle strutture e della parole di cui si compone la liturgia, in modo che essa traduca ciò che succede nel cuore dei credenti, in unione reale con tutti i partecipanti''. ''La dignità delle celebrazioni - ha concluso - , soprattutto quando esse si svolgono con un grande afflusso di partecipanti, ne è un segno eloquente''.
Solo un breve accenno allo ''sviluppo di sette e movimenti esoterici'' nel discorso del Papa Benedetto XVI ai vescovi del Camerun. ''Lo sviluppo di sette e movimenti esoterici - ha detto il Pontefice - come pure la crescente influenza di una religiosità superstiziosa, come anche del relativismo, sono un invito pressante a dare un rinnovato impulso alla formazione dei giovani e degli adulti, in particolare nel mondo universitario e intellettuale''.
Anche in Africa, la famiglia deve affrontare le ''difficoltà dovute in special modo all'impatto della modernità e della secolarizzazione con la società tradizionale'', che devono spronare a ''preservare con determinazione i valori fondamentali della famiglia africana, facendo della sua evangelizzazione in modo approfondito una delle principali priorità''. ''Nel promuovere la pastorale familiare - ha aggiunto il Pontefice -, voi vi impegnate a favorire una migliore comprensione della natura, della dignità e del ruolo del matrimonio che richiede un amore indissolubile e stabile''.
Incontro con i Vescovi del Camerun nella Chiesa Christ-Roi in Tsinga a Yaoundé (18 marzo 2009) - il testo integrale del discorso del Papa