''Nella misura in cui si perde il senso del peccato, aumentano purtroppo i sensi di colpa, che si vorrebbero eliminare con insufficienti rimedi palliativi''. Lo afferma Benedetto XVI in un messaggio alla Penitenzeria Apostolica, nel quale ricorda il ruolo che nella formazione delle coscienze possono giocare ''i moderni strumenti telematici a nostra disposizione'', che ''da un lato rappresentano una sfida con cui misurarsi'' ma dall'altro ''offrono provvidenziali opportunità per annunciare in modo nuovo e più vicino alle sensibilità contemporanee la perenne ed immutabile verità del Vangelo''. Per il Papa, la Chiesa deve servirsi di internet e dei media ma anche ''valorizzare sempre più'' la catechesi, la predicazione e la direzione spirituale. ''Una adeguata catechesi - scrive il Pontefice - offre un contributo concreto all'educazione delle coscienze stimolandole a percepire sempre meglio il senso del peccato, oggi in parte sbiadito o peggio obnubilato da un modo di pensare e di vivere come se Dio non esistesse, che denota un relativismo chiuso al vero senso della vita''. A formare le coscienze contribuisce anche la ''direzione spirituale''. ''Oggi più di ieri - sottolinea il Papa - c'è bisogno di ''maestri dello spirito'' saggi e santi: un importante servizio ecclesiale, per il quale occorre senz'altro una vitalità interiore da implorare come dono dello Spirito Santo mediante intensa e prolungata preghiera e una preparazione specifica da acquisire con cura''.