sabato 14 marzo 2009

Il Papa ai vescovi argentini: nessun vescovo è solo perché è sempre intimamente unito a Cristo. Ognuno contribuisca all'unità della Chiesa

I vescovi difendano l'integrità della fede e la dottrina comune di tutta la Chiesa. E' l'esortazione rivolta stamani dal Papa ai vescovi ai vescovi argentini, in visita "ad Limina apostolorum". Le Parole di Nostro Signore "Che tutti siano uno" - ha aggiunto il Papa - devono essere una costante fonte di ispirazione. Rivolgendosi ai vescovi argentini, Benedetto XVI si è soffermato sulla missione evangelizzatrice della Chiesa e sul ministero episcopale. Il Signore - ha detto il Papa - ha fondato la Chiesa per essere come un “sacramento, segno o strumento” dell'intima unione con Dio e dell’unità di tutti gli uomini. "La Chiesa è un mistero di comunione, un Popolo adunato dall'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Il ministero episcopale - ha aggiunto il Santo Padre - è al servizio dell’unità e della comunione di tutto il Corpo mistico di Cristo. "Il vescovo, che è principio e fondamento visibile dell’unità nella sua Chiesa particolare, è chiamato a promuovere e a difendere l'integrità della fede e la dottrina comune di tutta la Chiesa, oltre ad insegnare ai fedeli ad amare i loro fratelli”. Il Papa ha anche espresso apprezzamento per la ferma volontà dei presuli argentini a mantenere e rafforzare l'unità all'interno della Conferenza Episcopale e delle comunità diocesane. "Le parole di Nostro Signore ‘Che tutti siano uno’ devono essere una costante fonte di ispirazione per il vostro ministero pastorale…Grazie a questa collegialità affettiva ed effettiva, nessun vescovo è solo perché è sempre ed intimamente unito a Cristo, il Buon Pastore, e anche, in virtù della sua ordinazione episcopale e la comunione gerarchica, ai fratelli nell'episcopato”. Dopo aver sottolineato che lo spirito di comunione è l’ambito privilegiato nelle relazioni tra vescovi e sacerdoti, il Papa ha aggiunto: "Vi esorto ad esercitare carità e prudenza quando dovete correggere insegnamenti, atteggiamenti o comportamenti che disdicono lo stato sacerdotale dei vostri più stretti collaboratori che possono danneggiare e confondere la fede e la vita cristiana dei fedeli”. Sarebbe opportuno - ha poi auspicato il Santo Padre - progettare “una pastorale matrimoniale e familiare più incisiva” che tenga conto della dimensione della vocazione cristiana. Sarebbe opportuna - ha aggiunto il Papa - anche una “pastorale giovanile più audace”, che aiuti i giovani a rispondere con generosità quando sono chiamati dal Signore. E’ necessario inoltre intensificare la formazione dei seminaristi promuovendo una più efficace opera di discernimento dei candidati al sacerdozio. Anche i laici sono chiamati a collaborare nell’edificazione del Corpo di Cristo. "Il rapporto permanente con il Signore mediante un’intensa vita di preghiera e un’adeguata formazione spirituale e dottrinale aumenterà in tutti i cristiani la gioia di credere e celebrare la propria fede e di appartenere alla Chiesa, portandoli così a partecipare attivamente alla missione di proclamare la Buona Novella a tutti gli uomini".