sabato 9 maggio 2009

Benedizione della pietra dell'università di Madaba. Il Papa: la fede in Dio incoraggia la ricerca della verità. Religione sfigurata dalla violenza

Papa Ratzinger ha benedetto la prima pietra dell'università cattolica di Madaba, scelta perché è la città natale del patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal. L'ateneo non accoglierà solo studenti cristiani, ma anche musulmani. Nel discoso, il Papa ha lodato l'impegno della regina Rania di Giordania nel promuovere l'educazione nel Regno. "Il Regno di Giordania ha giustamente dato priorità all'obiettivo di espandere e migliorare l'educazione", ha rilevato il Papa. "So che in questa nobile missione Sua Maestà la Regina Rania è particolarmente attiva e la sua dedizione è motivo di ispirazione per molti". "L'iniziativa - ha precisato il Papa - risponde alla richiesta di molte famiglie che, soddisfatte per la formazione ricevuta nelle scuole rette da autorità religiose, chiedono di poter avere un'analoga opzione a livello universitario". Il Papa ha poi messo in rilievo il ruolo che l'educazione può avere in Medio Oriente e ha sottolineato che la formazione intellettuale può "spezzare gli incantesimi creati da ideologie vecchie e nuove". "Plaudo ai promotori di questa nuova istituzione per la loro coraggiosa fiducia nella buona educazione quale primo passo per lo sviluppo personale e per la pace ed il progresso nella regione", ha detto il Papa. La "formazione intellettuale", ha detto, "affinerà i loro talenti critici, disperderà l'ignoranza e il pregiudizio, e li assisterà nello spezzare gli incantesimi creati da ideologie vecchie e nuove. Il risultato di tale processo è un'università che non è soltanto una tribuna per consolidare l'adesione alla verità e ai valori di una specifica cultura, ma anche un luogo di comprensione e di dialogo". Già nell'aereo che lo ha portato in Giordania il Papa aveva sottolineato l'importanza di formare una "elite" cristiana capace di lavorare alla pace nella regione. "I giovani della Giordania e gli altri studenti della regione saranno condotti ad una più profonda conoscenza delle conquiste dell'umanità, e saranno arricchiti da altri punti di vista e formati alla comprensione, alla tolleranza e alla pace", afferma oggi Benedetto XVI. E, rivolgendosi agli studenti: "Siete chiamati ad essere costruttori di una società giusta e pacifica composta di genti di varia estrazione religiosa ed etnica. Prego - ha detto ancora il Papa - affinché i vostri sogni diventino presto realtà, affinché possiate vedere generazioni di uomini e donne qualificati, sia cristiani che musulmani o di altre religioni, capaci di occupare il loro posto nella società, dotati di perizia professionale, bene informati nel loro campo ed educati ai valori della saggezza, dell'onestà, della tolleranza e della pace". "La religione, come la scienza e la tecnologia, come la filosofia ed ogni espressione della nostra ricerca della verità, possono corrompersi", ha detto il Papa. "La religione viene sfigurata quando viene costretta a servire l'ignoranza e il pregiudizio, il disprezzo, la violenza e l'abuso. Qui - ha sottolineato Papa Ratzinger - non vediamo soltanto la perversione della religione, ma anche la corruzione della libertà umana, il restringersi e l'obnubilarsi della mente. Evidentemente, un simile risultato non è inevitabile". Per il Papa teologo, "la fede in Dio non sopprime la ricerca della verità. Al contrario l'incoraggia". Il "cuore umano", ha rilevato Benedetto XVI, "può essere indurito da un ambiente ristretto, da interessi e da passioni. Ma ogni persona è anche chiamata alla saggezza e all'integrità, alla scelta basilare e più importante di tutte del bene sul male, della verità sulla disonestà, e può essere sostenuta in tale compito. La chiamata all'integrità morale - secondo il Papa - viene percepita dalla persona genuinamente religiosa dato che il Dio della verità, dell'amore e della bellezza non può essere servito in alcun altro modo".