sabato 30 maggio 2009

Il Papa al nuovo ambasciatore indiano: preoccupazione per le sofferenza dei cristiani e apprezzamento per gli sforzi del Paese verso gli afflitti

Ricevendo ieri mattina le lettere credenziali della nuova ambasciatrice dell'India presso la Santa Sede, Papa Benedetto XVI ha deplorato gli attacchi contro i cristiani che da un anno a questa parte si sono ripetuti in divesi Stati indiani. ''Mi unisco - ha detto il Pontefice nel discorso consegnato all'ambasciatrice Chitra Narayanan - ai responsabili religiosi e governativi del mondo che condividono il desiderio comune che tutti i membri della famiglia umana godano della libertà di praticare la religione e di impegnarsi nella vita civile senza timore di ripercussioni negative a causa del loro credo''. ''Non posso non esprimere - ha aggiunto - la mia profonda preoccupazione per i cristiani che hanno sofferto per lo scoppio di violenza in alcune aree dell'India''. ''Oggi - ha affermato ancora Benedetto XVI -, ho l'opportunità di esprimere il mio apprezzamento per gli sforzi che il suo Paese ha compiuto per gli afflitti, offrendo loro riparo e assistenza, conforto e riabilitazione, così come per le misure prese per condurre indagini e celebrare processi equi al fine di risolvere questi problemi''. In conclusione, Papa Ratzinger ha esortato ''a mostrare rispetto per la dignità umana rifiutando l'odio e rinunciando alla violenza in tutte le sue forme''. Nel suo discorso, l'ambasciatrice di New Delhi ha ribadito che ''l'India è un Paese laico e democratico in cui i seguaci delle diverse fedi religiose hanno pari diritti'' e che ''il diritto alla libertà di religione è un diritto fondamentale previsto dalla costituzione dell'India all'articolo 25''. Per questo, ha continuato, ''i casi di violenza contro i cittadini, specialmente contro le minoranze, vengono condannati dal Governo dell'India e le azioni correttive rimangono la sua più grande priorità'', così come rimane ''costante l'impegno nel promuovere il rispetto reciproco e la coesistenza pacifica non solo tra i popoli, ma anche tra le nazioni''. ''La Chiesa Cattolica nel suo Paese - ha quindi assicurato - continuerà a svolgere un ruolo di promozione della pace, dell'armonia e della riconciliazione fra seguaci di tutte le religioni, in particolare attraverso l'educazione e la formazione nelle virtù della giustizia, della tolleranza e della carità''.

Asca