Radio Vaticana
martedì 30 giugno 2009
Anno Paolino. Il card. Montezemolo chiude la Porta Paolina nella Basilica ostiense: non terminano l'amore, la fede e la speranza generati
Un un’unica grande celebrazione in onore e nel nome di San Paolo: potrebbe definirsi così la serie di cerimonie liturgiche ed ecumeniche che ieri si sono svolte in molte città del mondo a conclusione dell’Anno Paolino. L’evento principale si è svolto nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, presieduto dall’arciprete, il card. Andrea Cordero Lanza di Montezemolo (nella foto con Benedetto ZVI). Celebrando i Secondi Vespri e la Messa vespertina della Solennità dei Santi Pietro e Paolo, il porporato ha portato a compimento, su incarico di Benedetto XVI, la giornata conclusiva dell’Anno Paolino, da lui avviata 24 ore prima con la celebrazione dei Primi Vespri. Momento culminante è stata la chiusura della Porta Paolina. Il Santo Padre l’aveva aperta il 28 giugno dell’anno scorso - avendo accanto il Patriarca ortodosso ecumenico, Bartolomeo I - e l’ha riattraversata ancora ieri l’altro, ammirando le formelle in bronzo collocate pochi giorni prima. Da essa, sono passati centinaia di migliaia di pellegrini di tutto il mondo. Una chiusura tuttavia simbolica perché non essendo Porta Santa - e l’Anno Paolino non è stato un Anno Santo, ma "tematico" - questa mattina è stata di nuovo aperta e lo resterà per accogliere quanti in memoria della storica celebrazione del secondo millennio della nascita dell’Apostolo verranno a venerarne il Sepolcro. “Termina l’Anno Paolino”, ha detto nell’omelia il card. Montezemolo, “non terminano certo i benefici che ha generato, la ricchezza di fede, amore e speranza che ha suscitato o ravvivato in noi. E continuerà l’approfondimento delle ragioni fondamentali dell’Anno Paolino, indicate dal Santo Padre ed alimentate dal magistero delle sue catechesi: conoscere ancor di più e meglio San Paolo, tenere vivo l’impegno ecumenico, per la più sollecita ricomposizione dell’unità dei cristiani”. Come segno di questo fervore, ha aggiunto il cardinale, continuerà ad ardere nel Quadriportico della Basilica la Fiamma Paolina accesa dal Papa e contornata dalle fiammelle devozionali alimentate dai fedeli. E’ poi prevedibile una ulteriore crescita dei pellegrinaggi alla tomba di San Paolo, verso la quale si è accentrato l’interesse della cristianità, evidenziato dai mass media, in seguito all’annuncio di ieri l’altro del Santo Padre dei risultati dell’indagine scientifica compiuta all’interno del sarcofago: indagini che hanno confermato “l’unanime incontrastata tradizione” di custodire i resti mortali dell’Apostolo. A questa indagine ha accennato il porporato nell’omelia per passare ad illustrare la storia della Basilica e del suo altare eretto sopra il Sarcofago, riportato a visibilità nel 2006, e infine per soffermarsi sulle testimonianze della rivelazione di Gesù a Paolo, date da Anania a Damasco e da San Pietro nella sua seconda Lettera. Ha concluso poi con l’invocazione all’Apostolo e a Maria Madre di Dio, perché i benefici dell’Anno Paolino continuino in noi e nell’ecumene cristiano. Migliaia di fedeli hanno salutato con applausi il passaggio del cardinale per la navata centrale della Basilica mentre, accompagnato in processione dai monaci dell’Abbazia benedettina, si recava a chiudere la Porta Paolina e a nome del Papa li benediceva.