martedì 30 giugno 2009

Presentati i restauri della Cappella Paolina dopo cinque anni di lavori. Sabato verrà inaugurata dal Papa

La Cappella Paolina (foto), luogo di culto privato del Papa, torna a splendere. Oggi infatti, è stata presentata alla stampa la Cappella michelangiolesca, a conclusione dei lavori di restauro iniziati nel 2002 sotto la direzione dello storico dell'arte Arnold Nesselrath. "Il costo del restauro - ha spiegato il card. Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato vaticano - è stato più elevato del previsto, a motivo del protrarsi dei lavori, ma è stato completamente sostenuto da alcuni Patrons of the Arts in the Vatican Museums. Il costo complessivo è stato di 3.253.196 euro". "Sono molto lieto - ha aggiunto - che i lavori siano terminati in coincidenza quasi simbolica con la conclusione dell'Anno Paolino". La cappella privata del Papa - questa la funzione della Paolina - verrà inaugurata da Benedetto XVI sabato 4 luglio, con la celebrazione dei Vespri, insieme ai cardinali della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, ai superiori della Segreteria di Stato, della Curia Romana e ai Patrons che ne hanno sovvenzionato i lavori. "La Cappella Paolina, più ancora della Sistina - ha spiegato il prof. Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani - è il luogo identitario della Chiesa Cattolica. Infatti gli affreschi sulle pareti e nella volta - quelli di Michelangelo insieme agli altri di Lorenzo Sabatini e di Federico Zuccari - raccontano gli episodi salienti della vita dei santi Pietro e Paolo". Si può dire che la Cappella Paolina fu l'ultima fatica di Michelangelo. "E' una specie di testamento spirituale", ha aggiunto Paolucci. "Gli affreschi di Michelangelo sono arrivati a noi consumati e logorati in più punti, coperti da una scura camicia di sporco, di ravvivanti alterati, di incongrui ritocchi". Il restauro compiuto in questi anni ha portato alla luce le ultime pennellate di Michelangelo, nell'affresco raffigurante la crocifissione di Pietro. Così come alla luce sono venuti i chiodi della crocifissione. Altra novità: l'altare è stato riportato al suo assetto storicamente conosciuto, quello che aveva prima degli interventi degli Anni Settanta. L'operazione è stata compiuta secondo le indicazioni date dallo stesso Papa, che ha visitato il cantiere della Paolina il 25 febbraio scorso. Il prezioso altare marmoreo è stato così quasi addossato alla parete, rivolto verso i fedeli. La Cappella Paolina "non è destinata a visite museali, e sarà utilizzata solamente per la celebrazione della Messa mattutina", ha spiegato mons. Paolo De Nicolò, reggente della Casa Pontificia. "Anche se pensiamo che all'inizio ci sarà maggiore elasticità - ha aggiunto - e verranno concessi permessi per visite specifiche". "Tuttavia, non sarà mai uno spazio museale con il pagamento di un biglietto", ha ribadito Paolucci. "Il Papa ha chiaramente detto che la Cappella Paolina non è un luogo museale in più del Vaticano". Un'ultima curiosità. "Restaurando la Cappella Paolina - ha detto Paolucci - ci siamo interrogati sull'opportunità di rimuovere dall'affresco michelangiolesco della crocifissione di Pietro le due velature applicate sul sesso dell'Apostolo, una già nel '500 e l'altra negli anni '30, ma abbiamo deciso di lasciarle, perchè non si riporta indietro la ruota della storia". La Cappella si trova nei Palazzi Apostolici Vaticani e fu commissionata da Paolo III Farnese ad Antonio da Sangallo (1537-42); Michelangelo fu successivamente incaricato dell'esecuzione dei due affreschi raffiguranti la Conversione di San Paolo e la Crocifissione di San Pietro (1542-50). Il restauro ha avuto inizio nel 2002 e, diretto dallo storico dell'arte Arnold Nesselrath, è stato eseguito dallo staff dei Laboratori di Restauro Dipinti Vaticani per la direzione di Maurizio De Luca con il finanziamento dei Patrons of the Arts . Oltre al restauro pittorico, è stato eseguito il riordino della parte presbiterale ed è stato realizzato un nuovo impianto di illuminazione, che mette in risalto i dipinti presenti.

Apcom