lunedì 6 luglio 2009

In rosso il bilancio 2008 della Santa Sede. Deficit ridotto a un milione, tiene l'Obolo di San Pietro nonostante la crisi economica

Il Vaticano ha reso pubblici i risultati del suo bilancio consolidato, elaborato dalla Santa Sede per mezzo del Consiglio per gli affari economici, riunitosi nei giorni scorsi sotto la presidenza del Segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone. Il "buco" di 9 milioni di euro che si era aperto nelle casse vaticane nel 2007, dopo tre anni consecutivi di utili, è stato ridotto a un solo milione. Le entrate totali sono state pari a 254 milioni, investiti in buona consistente - afferma il comunicato ufficiale - nella informazione e comunicazione, in particolare della Radio Vaticana, che porta il messaggio cattolico in tutto il mondo, con trasmissioni in ben 38 lingue. Il deficit è stato ridotto grazie a una più accorta politica di investimenti, che nel 2007 aveva risentito in particolare del basso livello del dollaro. Gli Stati Uniti si sono confermati il Paese più generoso nel sostenere l'attività vaticana, seguito da Italia e Germania. Risulta tuttavia in calo il cosiddetto "Obolo di San Pietro", ovvero l'insieme delle offerte che pervengono al Papa dal mondo cattolico, sia attraverso le diocesi che direttamente dai fedeli. Nel 2008 il suo ammontare è risultato pari a 75,7milioni di dollari, pari a circa 54,5 milioni di euro. Nel 2007 "l'Obolo" era risultato di 80 milioni e l'anno prima - successivo alla scomparsa dell'amatissimo Giovanni Paolo II - addirittura di 102 milioni di dollari. Il riepilogo delle entrate e uscite vaticane consente di conoscere esattamente anche quante persone dipendono direttamente dai palazzi di Oltretevere: in tutto si tratta di 1.894 persone, di cui 31 religiosi, 28 religiose, 1.558 laici e 277 laiche. La voce che preoccupa di più i contabili vaticani è quella relativa alle spese del Governatorato, l'organismo da cui dipende la gestione delle strutture presenti sul territorio dello Stato più piccolo del mondo, le quali comprendono ad esempio i Musei e la Posta vaticana. Il Governatorato ha chiuso il 2008 accusando un disavanzo di 15 milioni. Colpa della crisi, che non risparmia neppure la casa del Papa.

Dell'Economia.it

COMUNICATO DEL CONSIGLIO DI CARDINALI PER LO STUDIO DEI PROBLEMI ORGANIZZATIVI ED ECONOMICI DELLA SANTA SEDE