Il Velino
lunedì 6 luglio 2009
Il 'SIR': investire su tutti gli uomini e le donne della Terra è l’invito al cuore del messaggio del Papa ai capi di Stato del G8
“Investire sull’uomo, su tutti gli uomini e le donne della Terra”: è l’invito al cuore del messaggio che Papa Benedetto XVI ha indirizzato alla presidenza italiana del G8, scrive il SIR in una nota. “C’è bisogno di nuove regole, c’è bisogno soprattutto di un nuovo, trasversale, diffuso consenso etico sul modo di governare un mondo e un sistema economico ormai interdipendenti. C’è al fondo la necessità, che il Papa ha ribadito, di ‘convertire il modello di sviluppo globale, rendendolo capace di promuovere, in maniera efficace, uno sviluppo umano integrale, ispirato ai valori della solidarietà umana e della carità nella verità’. Occorre inoltre avere prospettiva: non limitarsi al breve termine. Da questo punto di vista la questione ambientale mondiale è cruciale. Benedetto XVI non ha mancato di ricordare come qualche tempo fa sembrasse vicino l’obiettivo del millennio, ‘cioè di sconfiggere la povertà estrema entro il 2015’. La crisi mondiale ha allontanato questa prospettiva. Ma proprio qui c’è un forte appello all’investimento, ‘affinché l’aiuto allo sviluppo, soprattutto quello rivolto a ‘valorizzare’ la ‘risorsa umana’, sia mantenuto e potenziato, non solo nonostante la crisi, ma proprio perché di essa è una delle principali vie di soluzione’”. “Bisogna investire sull’uomo, su tutti gli uomini e le donne della Terra, esclama il Papa: tanto più perché ‘la misura dell’efficacia tecnica dei provvedimenti da adottare per uscire dalla crisi coincide con la misura della sua valenza etica’. Ecco allora - continua il Sir - le raccomandazioni pratiche: tutelare a promuovere l’occupazione, fare posto alle necessità delle famiglie, rendere equo il sistema commerciale internazionale ‘evitando la speculazione creditizia e garantendo un’ampia disponibilità internazionale di credito pubblico e privato al servizio della produzione e del lavoro, specialmente nei Paesi e nelle regioni più disagiati’. Parla, il Papa, sulla linea della dottrina sociale, di “comunità internazionale”, un sistema di responsabilità comuni in ordine alla ‘pace, la sicurezza mondiale, il disarmo, la salute, la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali per le generazioni presenti e future’. Sono parole impegnative con una prospettiva fiduciosa, su cui si può costruire consenso, perché il mondo oggi ha bisogno di più coesione e di più concretezza, proprio in linea con l’impostazione antica e nuova della dottrina sociale”.