mercoledì 9 settembre 2009

Lettera della Congregazione per l'Educazione Cattolica: l'ora di religione nelle scuole non sia multiconfessionale o di etica e cultura religiosa

No a un'ora di religione 'multiculturale'. Lo chiede la Congregazione vaticana per l'Educazione Cattolica in una "lettera circolare" sull'"insegnamento della religione nella scuola", firmata il 5 maggio scorso. "In alcuni Paesi - si legge - sono state introdotte nuove regolamentazioni civili, che tendono a sostituirlo con un insegnamento del fatto religioso di natura multiconfessionale o di etica e cultura religiosa, anche in contrasto con le scelte e l'indirizzo educativo che i genitori e la Chiesa intendono dare alla formazione delle nuove generazioni". Tuttavia, "spetta alla Chiesa stabilire i contenuti autentici dell'insegnamento della religione cattolica nella scuola, che garantisce, di fronte ai genitori e agli stessi alunni l'autenticità dell'insegnamento che si trasmette come cattolico". Inoltre, "spetta alla Conferenza Episcopale emanare norme generali su questo campo d'azione, e spetta al Vescovo diocesano regolarlo e vigilare su di esso". La Santa Sede ritiene anche necessario che "l'insegnamento religioso scolastico appaia come disciplina scolastica, con la stessa esigenza di sistematicità e rigore che hanno le altre discipline". Dove non si rispetta pienamente la libertà religiosa, "la Chiesa fa il possibile per offrire ai fedeli la formazione di cui hanno bisogno" e "non smette di denunciare l'ingiustizia che si compie quando gli alunni cattolici e le loro famiglie vengono privati dei propri diritti educativi ed è ferita la loro libertà religiosa". Il documento, come spiegano i firmatari, il card. Zenon Grocholewski e l'arcivescovo Jean-Louis Bruguès, rispettivamente presidente e segretario della Congregazione, riconosce che "l'insegnamento della religione nella scuola suscita molti dibattiti". "La natura e il ruolo dell'insegnamento della religione nella scuola - si legge nella introduzione della lettera - è divenuto oggetto di dibattito e in alcuni casi di nuove regolamentazioni civili, che tendono a sostituirlo con un insegnamento del fatto religioso di natura multiconfessionale o di etica e cultura religiosa, anche in contrasto con le scelte e l'indirizzo educativo che i genitori e la Chiesa intendono dare alla formazione delle nuove generazioni". "Pertanto, con la presente Lettera Circolare, indirizzata ai Presidenti delle Conferenze Episcopali - prosegue - questa Congregazione per l'Educazione Cattolica, ritiene necessario richiamare alcuni principi, che sono approfonditi nell'insegnamento della Chiesa, a chiarificazione e norma circa il ruolo della scuola nella formazione cattolica delle nuove generazioni; la natura e l'identità della scuola cattolica; l'insegnamento della religione nella scuola; la libertà di scelta della scuola e dell'insegnamento religioso confessionale". "L'educazione - prosegue la lettera del dicastero vaticano - si presenta oggi come compito complesso, vasto ed urgente. La complessità odierna rischia di far perdere l'essenziale, cioè la formazione della persona umana nella sua integralità, in particolare per quanto riguarda la dimensione religiosa e spirituale. L'opera educativa pur compiuta da più soggetti ha nei genitori i primi responsabili dell'educazione; tale responsabilità - ribadisce la nota - si esercita anche nel diritto di scegliere la scuola che garantisca una educazione conforme ai propri principi religiosi e morali". Per la Congregazione dell'Educazione Cattolica "la marginalizzazione dell'insegnamento della religione nella scuola equivale, almeno in pratica, ad assumere una posizione ideologica che può indurre all'errore o produrre un danno agli alunni. Inoltre - prosegue - si potrebbe anche creare confusione o generare relativismo o indifferentismo religioso se l'insegnamento della religione fosse limitato ad un'esposizione delle diverse religioni, in un modo comparativo e 'neutro'".

Apcom