giovedì 8 ottobre 2009

Domenica il giuramento di trenta nuovi gendarmi vaticani. Il messaggio di auguri di Benedetto XVI: servizio svolto con gioia e coerenza nella fede

Trenta nuovi gendarmi dello Stato della Città del Vaticano hanno prestato giuramento nel pomeriggio di domenica 4 ottobre. La cerimonia - presieduta dal card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato, alla presenza del segretario particolare di Benedetto XVI, mons. Georg Gänswein - si è svolta nell'ambito dell'annuale celebrazione della festa di San Michele Arcangelo, patrono del Corpo. Si è trattato di una manifestazione solenne che è stata introdotta da una Messa nella Basilica Vaticana. È stata presieduta dal card. Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Hanno concelebrato tra gli altri gli arcivescovi Carlo Maria Viganò, segretario generale, Giorgio Corbellini, presidente dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica e vice segretario generale, con mons. Giulio Viviani, cappellano della Gendarmeria. È poi seguita la cerimonia del giuramento che ha avuto luogo sul piazzale del Governatorato. Davanti ai reparti schierati il direttore del Corpo, Domenico Giani, ha salutato le numerose autorità intervenute. Presenze significative, che hanno reso evidente l'apprezzamento di un servizio svolto "con gioia e con coerenza nella fede - come ha scritto Benedetto XVI nel telegramma augurale indirizzato al card. Lajolo e al direttore Giani - e nella testimonianza di vita cristiana". Al Papa è andato il primo ringraziamento del comandante. In particolare Giani ha voluto esprimere la soddisfazione dei gendarmi per essere "tanto benevolmente seguiti" dal Papa, nell'espletamento di un servizio "inteso e svolto come una missione". Dopo aver ricordato le importanti innovazioni apportate in questi anni, il comandante ha annunciato l'istituzione dell'Associazione dei Gendarmi in congedo "affinché la loro indimenticata testimonianza - ha detto - divenga presenza tra di noi". Presidente è stato nominato l'ex capitano Antonio Di Giovambattista. Un pensiero Giani lo ha poi dedicato al compianto giudice Marrone "per noi un padre - ha detto - un punto di riferimento sicuro e costante, nei momenti più difficili come in quelli più gioiosi". Successivamente il card. Lajolo ha fatto gli onori di casa ringraziando a sua volta le tante autorità intervenute "a questa nostra sentita festa". Poi ha notato come la coincidenza della manifestazione con la memoria liturgica di San Francesco abbia di fatto posto il giuramento dei nuovi gendarmi nel segno del poverello d'Assisi, Santo della fratellanza universale e della pace. Infine l'arcivescovo Fernando Filoni, sostituto della Segreteria di Stato, trasmettendo "i sentimenti di viva gratitudine di Benedetto XVI", ha posto l'accento sulla "lealtà e sulla dedizione con cui i gendarmi servono il successore di Pietro e la Chiesa mediante il loro paziente e costante lavoro all'interno della Città del Vaticano, garantendo a quanti vi risiedono, e ai pellegrini che quotidianamente giungono, ordine sicurezza e serenità". L'arcivescovo ha anche sottolineato "l'importante e discreto servizio che svolgete in occasione delle visite pastorali di Sua Santità in Italia e durante i suoi viaggi apostolici in altri Paesi". Il sostituto ha poi letto il telegramma augurale firmato dal Papa. La formula del giuramento è stata proclamata dal vice direttore Raul Bonarelli. Mons. Viviani invece ha letto i nomi dei nuovi Gendarmi. Erano anche presenti i cardinali Eduardo Martínez Somalo, Jean-Louis Tauran, Giovanni Coppa, Bernard Law e Raffaele Farina, numerosi arcivescovi e vescovi, e l'assessore alla Segreteria di Stato mons. Peter Brian Wells. Numerose anche le autorità militari italiane e le autorità civili. Tra i membri del Corpo Diplomatico accreditati presso la Santa Sede, c'era l'ambasciatore d'Italia Antonio Zanardi Landi. Erano anche presenti il comandante della Guardia Svizzera, colonnello Daniel Rudolf Arning, il prefetto Salvatore Festa, il dirigente generale dell'Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, Giulio Callini e il direttore del nostro giornale. La cerimonia si è conclusa con l'esibizione della banda musicale della Gendarmeria e con uno spettacolo pirotecnico.

Mario Ponzi, L'Osservatore Romano