giovedì 8 ottobre 2009

L'appello dei Padri Sinodali: azioni comuni per permettere all’Africa di vivere in pace e svilupparsi. Condannare i signori delle guerre

“L’Africa è piena di problemi dovuti essenzialmente a cattive guide, a leader che non hanno timor di Dio, che si arricchiscono impoverendo le loro stesse nazioni al punto da far piombare il loro popolo nell’anarchia”. Mons. Paul Ruzoka, arcivescovo di Tabora, Tanzania, punta l’indice contro quei capi politici che non hanno a cuore le sorti del loro Stato. Nel suo intervento questa mattina al Sinodo per l’Africa, durante la sest Congregazione generale, il vescovo non ha mancato di esortare “vescovi, clero, religiosi e laici a darsi da fare per cercare una più profonda conversione e a farsi portavoce delle istanze del popolo”. Un tema ripreso anche da mons. Nicolas Djomo Lola, vescovo di Tshumbe, presidente della Conferenza Episcopale della Repubblica democratica del Congo che ha condannato “le guerre e le violenze imposte alla Rdc. Dobbiamo svelare le menzogne e i sotterfugi utilizzati dai predatori e da coloro che ordinano queste guerre. Il tribalismo è una scusa per giustificarle”. “La comunità internazionale non fa molto per mettere fine a queste violenze, interessandosi solo di sfruttare le risorse naturali. Si limita a curare le conseguenze della guerre invece di combattere le cause”. Per il vescovo, “in un mondo globale dovrebbero essere concertate delle azioni comuni per permettere all’Africa di vivere in pace e svilupparsi. E’ urgente condannare i signori delle guerre altrimenti diventeremo loro complici”.

SIR