mercoledì 7 ottobre 2009

ll Papa: l'umanità ha estremo bisogno di Cristo, la 'medicina' contro i mali del mondo. Ogni riforma va fatta dentro la Chiesa, mai contro

“O Cristo o niente”: questa la “ricetta per ogni tipo di riforma spirituale e sociale” secondo San Giovanni Leonardi, fondatore dell’Ordine religioso dei Chierici Regolari della Madre di Dio, patrono dei farmacisti e promotore di quella che sarebbe diventata il collegio di Propaganda Fide, l'attuale Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli, di cui venerdì ricorrono i 400 anni dalla morte, al centro della catechesi del Papa all’Udienza generale di questa mattina in Piazza San Pietro. “Cristo innanzitutto”, “Cristo al centro del cuore, al centro della storia e del cosmo”, il motto di questa “luminosa figura di sacerdote”, additato come esempio a tutti i sacerdoti in questo Anno Sacerdotale. “Di Cristo – affermava San Giovanni “con forza” - l’umanità ha estremo bisogno, perché lui è la nostra misura”. “Non c’è ambiente – ha commentato Benedetto XVI - che non possa essere toccato dalla sua forza; non c’è male che non trovi in lui rimedio, non c’è problema che in lui non si risolva”. Di qui l’invito, rivolto ai sacerdoti “in primo luogo” ma a “tutti i cristiani”, a “tendere costantemente alla “misura alta della vita cristiana” che è la santità, ciascuno naturalmente secondo il proprio stato”, perché “soltanto dalla fedeltà a Cristo può scaturire l’autentico rinnovamento ecclesiale”. Un messaggio, questo, valido “in quegli anni, nel passaggio culturale e sociale tra il secolo XVI e il secolo XVII”, in cui “cominciarono a delinearsi le premesse della futura cultura contemporanea, caratterizzata da una indebita scissione tra fede e ragione, che ha prodotto tra i suoi effetti negativi la marginalizzazione di Dio, con l’illusione di una possibile e totale autonomia dell’uomo il quale sceglie di vivere come se Dio non ci fosse”. “E’ la crisi del pensiero moderno, che più volte ho avuto modo di evidenziare e che approda spesso in forme di relativismo”, ha affermato il Papa, e per la quale San Giovanni “intuì quale fosse la vera medicina”: Cristo. Giovanni Leonardi nacque nel 1541 a Decimo, vicino Lucca. A 17 anni il padre lo iscrisse a un corso di “speziaria”, ossia di farmacia a Lucca. “Per circa un decenio ne fu vigile frequentatore, ma quando acquisì il riconoscimento ufficiale che gli avrebbe permesso di aprire una sua spezieria, pensò se non fosse il momento di realizzare un progetto cha da sempre aveva nel cuore”. Così fu ordinato sacerdote e celebrò la sua prima Messa nel giorno dell’Epifania del 1572. Ma “non abbandonò la passione per la farmacopea, perché sentiva che gli avrebbe permesso di realizzare la vocazione di trasmettera agli uomini la medicina di Dio”. “Animato dalla convinzione che di tale medicina necessitano tutti gli esseri umani, cercò di farne la ragione essenziale della propria esistenza”. Fu il principio generatore della sua attività sacerdotale durante “il diffuso movimento di rinnovamento spirituale nella Chiesa del suo tempo, che ebbe santi come Carlo Borromeo, Filippo Neri, Ignazio di Loyola e Giuseppe Calasanzio, Camillo de Lellis, Giovanni Gonzaga”. Al gruppo di giovani per i quali nel 1574 fondo la congregazione dei Preti riformati della Beata Vergine, poi chiamata dei Chierici regolari della Madre di Dio, “raccomandava di avere avanti alla mente solo la gloria di Gesù crocefisso”. “Ogni riforma va fatta dentro la Chiesa e mai contro la Chiesa”. “Ogni riforma – ha proseguito Benedetto XVI - interessa certamente le strutture, ma in primo luogo deve incidere nel cuore dei credenti. Soltanto i santi, uomini e donne che si lasciano guidare dallo Spirito divino, pronti a compiere scelte radicali e coraggiose alla luce del Vangelo, rinnovano la Chiesa e contribuiscono, in maniera determinante, a costruire un mondo migliore”. “In più circostanze”, San Giovanni Leonardi ribadì che “l’incontro vivo con Cristo si realizza nella sua Chiesa, santa ma fragile, radicata nella storia e nel suo divenire a volte oscuro, dove grano e zizzania crescono insieme, ma sempre sacramento di salvezza”. Partendo dalla “lucida consapevolezza che la Chiesa è il campo di Dio”, San Giovanni “non si scandalizzò delle sue umane debolezze”, ma “per contrastar la zizzania scelse di essere buon grano: decise, cioè, di amare Cristo nella Chiesa e di contribuire a renderla sempre più segno trasparente di Lui. Non solo. Per amore di Cristo lavorò alacremente per purificarla, per renderla più bella e santa”. In questo, per il Papa, San Giovanni Leonardi “è stato veramente straordinario e attuale”. Secondo il Santo, “chi vuole operare una seria riforma religiosa e morale deve fare anzitutto, come un buon medico, un'attenta diagnosi dei mali che travagliano la Chiesa per poter così essere in grado di prescrivere per ciascuno di essi il rimedio più appropriato”. In un memoriale inviato nel maggio del 1605 a Papa Paolo V, appena eletto, il futuro patrono dei farmacisti osservava come sia “necessario”, per un “autentico rinnovamento nella Chiesa”, che “coloro che aspirano alla riforma dei costumi degli uomini cerchino specialmente, e per prima cosa, la gloria di Dio”, e aggiungeva che essi devono risplendere “per l'integrità della vita e l'eccellenza dei costumi, così, più che costringere, attireranno dolcemente alla riforma”. Per San Giovanni Leonardi, inoltre, “il rinnovamento della Chiesa deve verificarsi parimenti nei capi e nei dipendenti, in alto e in basso”, cioè “deve cominciare da chi comanda ed estendersi ai sudditi”. Fu per questo che, mentre sollecitava il Papa a promuovere una “riforma universale della Chiesa”, Giovanni Leonardi “si preoccupava della formazione cristiana del popolo e specialmente dei fanciulli”, da educare “fin dai primi anni nella purezza della fede cristiana e nei santi costumi”. In più di una crcostanza ebbe a ribadre che “l’incontro con Cristo si realizza nella Chiesa, santa, ma fragile, dove grano e zizzania crescono insieme, ma sempre sacramento di salvezza”. “Scelse di essere buon grano. Ha visto la Chiesa e la sua fragilità umana, che tuttavia è campo di Dio e strumento di salvezza per tutta l’umanità”. Capiva che “ogni riforma va fatta dentro la Chiesa, e mai contro la Chiesa. Il suo esempio – ha commentato il Papa - resta attuale anche oggi”. “Solo i santi rinnovano la Chiesa e contribuiscono in maniera determinante a costruire un mondo migliore”. “Conquistato da Cristo come San Paolo additò e continua ad additare l’ideale cristocentrico per il quale bisogna denudarsi di ogni proprio interesse.”. “Accanto al volto di Cristo fissò lo sguardo sul volto materno di Maria, che rese patrona del suo ordine”. “L’esempio di questo affascinante uomo di Dio – ha concluso – sia un modello, un richiamo a tutti i sacerdoti e a tutti i cristiani a vivere con entusiasmo la propria vocazione”.

SIR, AsiaNews

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa