mercoledì 7 ottobre 2009

Mons. Ugorij: lo sfruttamento sconsiderato dell'ambiente dalle multinazionali e dalla Cina minaccia le prospettive degli africani di vivere in pace

''Le multinazionali e la Cina sfruttano le risorse naturali in Africa in una misura che non ha precedenti nella storia''; uno ''sfruttamento sconsiderato dell'ambiente'', questo, che ''ha un impatto negativo sugli africani e minaccia le loro prospettive di vivere in pace''. A lanciare l'allarme, ieri sera durante la quarta Congregazione generale del Sinodo dei vescovi per l'Africa in corso in Vaticano, è stato mons. Lucius Iwejuru Ugorij, vescovo di Umuahia, in Nigeria. L'appello del presule non è rimasto isolato, ma anzi è stato ripreso da diversi 'interventi liberi' di altri suoi confratelli. Ai lavori del Sinodo era presente anche Papa Benedetto XVI. ''Aree intere vengono distrutte a causa della deforestazione, dell'estrazione di petrolio, come pure dello smaltimento dei rifiuti tossici, di contenitori di plastica e materiale in cellofan'', ha detto il vescovo nigeriano soffermandosi sul ''degrado ambientale'' in Africa, dove ''l'erosione causata dall'uomo porta via terreni agricoli, distrugge le strade e insabbia le sorgenti d'acqua'', impoverendo le comunità africane ''aumentando le tensioni e i conflitti''. In particolare, vari presuli hanno stigmatizzato lo ''stile di sfruttamento delle risorse in Africa'' da parte della Cina, auspicando una ''conversione ecologica'' e di ''nuovi standard e codici'' in questo ambito.

Asca