SIR
venerdì 19 febbraio 2010
Il pastore della Chiesa luterana di Roma: la visita del Papa una grande gioia e un regalo. Per noi è il vescovo e a lui ci presenteremo come comunità
“Una grande gioia. Per noi la visita del Papa alla nostra comunità è un regalo”. Cosi il pastore della Chiesa evangelica luterana di via Sicilia a Roma, Jens-Martin Kruse, descrive all'agenzia SIR lo stato d’animo con cui la comunità si appresta ad accogliere Benedetto XVI domenica 14 marzo. La Chiesa di via Sicilia è composta da circa 350 membri iscritti: sono i luterani che vivono a Roma e nel Lazio. La maggioranza proviene ovviamente dalla Germania e vive da lungo tempo in Italia. Il pastore fa notare la “felice coincidenza” del 14 marzo con la domenica “Laetare” che secondo il calendario liturgico, è “un tempo di gioia e di festa previsto durante il cammino quaresimale in vista della Pasqua”. “Mi sembra – dice il pastore Kruse - un bel segno per il culto che celebreremo con il Papa perché durante il tempo di Quaresima si intravede la luce della Pasqua. Ed è questa la situazione in cui vivono i cristiani in questo mondo: non siamo in cielo ma sappiamo che cosa viene. Ed è la situazione che vivono le Chiese: non siamo uniti ma siamo insieme sulla via della comunione. Per questo dal cuore possiamo dire che sarà un giorno di gioia”. Ricordando l'incontro del 10 febbraio di Benedetto XVI con una delegazione della Chiesa evangelica luterana degli Stati Uniti, il pastore Kruse ha detto: “Siamo vicini. Abbiamo molte più cose in comune di quelle che ci dividono”. “Naturalmente – aggiunge il pastore - siamo coscienti della grandi domande che attendono delle risposte: l’Eucaristia e lo stesso primato del Papa. Ma come comunità per noi è più importante poter fare insieme tutti ciò che è possibile. E’ quello che il card. Kasper chiama l’ecumenismo spirituale ed è quello che facciamo a Roma con le altre parrocchie cattoliche, con la vicina parrocchia San Camillo de Lellis, con i movimenti. C’è spazio per molto e anche questa visita del Papa è segno di questo ecumenismo spirituale: possiamo cioè celebrare insieme un culto, pregare per l’unità dei cristiani, fare progetti per la città. Non è compito delle comunità risolvere i problemi. A questo sono chiamati i teologi, i professori e i cardinali. A noi spetta fare tutto ciò che è possibile fare insieme”. Ma chi è per voi il Papa che vi verrà a fare visita il 14 marzo? “Per noi – risponde il pastore Kruse - è il vescovo di Roma. Abbiamo invitato il Papa come vescovo di Roma perché sappiamo che come vescovo di Roma, Benedetto XVI fa spesso visite alle parrocchie romane. Sappiamo benissimo che Lui è il Papa ed è il primo della Chiesa Cattolica del mondo. Ma per noi è il vescovo e a lui ci presenteremo come comunità”. C’è infatti l’idea che dopo la celebrazione del culto, il Papa con il seguito incontrerà le 10-12 persone del Consiglio della Comunità.