Radio Vaticana
mercoledì 3 marzo 2010
Il Papa a Santiago de Compostela e Barcellona. Mons. Barrio: pellegrino della fede che testimonia Cristo Risorto. Il card. Sistach: un dono di Dio
Benedetto XVI si recherà in Spagna il prossimo novembre: sabato 6 sarà a Santiago de Compostela (foto), in occasione dell'Anno Santo Compostelano, e domenica 7 sarà a Barcellona per consacrare l'altare della grande Chiesa della ''Sagrada Familia'', opera dell'architetto cattolico e Servo di Dio Antonio Gaudì. L’arcivescovo di Santiago de Compostela, Julián Barrio: “Vorrei ringraziare di cuore il Santo Padre per aver voluto venire a Santiago come un pellegrino della fede, dando una testimonianza di Cristo Risorto. Per noi è veramente una grande gioia poter accogliere qui il Santo Padre. Questo senz’altro ci aiuterà a tutti ad animare la nostra speranza cristiana in un momento in cui veramente abbiamo bisogno di questo impulso spirituale. Il momento che stiamo vivendo non è facile. Comunque, penso che l’Anno Santo Compostelano, soprattutto con questa visita del Santo Padre, ci aiuterà. Dobbiamo rivitalizzare la nostra fede per rivitalizzare la convivenza sociale e tutto quello che riguarda le preoccupazioni che stiamo vivendo. Questa rivitalizzazione verrà dalla luce della fede e ci aiuterà a trovare le soluzioni adatte - che tutti noi desideriamo - conformi a questi principi e fondamenti della nostra fede”. L’arcivescovo di Barcellona, il card. Luis Martínez Sistach, raccontaq come abbia accolto il sì del Papa a visitare la città catalana: “Con una soddisfazione enorme: nel nostro cuore sorge spontaneamente un ringraziamento al Santo Padre per aver accettato l’invito a consacrare questo tempio importantissimo della Sacra Famiglia. Certamente è un tempio – direi – con un significato artistico, biblico, teologico, spirituale e catechetico, unico nel mondo. Ringraziamo per questa visita che consideriamo come un dono di Dio. Ci dobbiamo preparare spiritualmente con la preghiera, con la conversione e anche con la solidarietà verso i poveri. Dobbiamo crescere nella solidarietà in questo momento di crisi economica e lo stiamo facendo. Quasi tutte le parrocchie e tutte le istituzioni, le scuole cattoliche, le comunità religiose, le associazioni e i movimenti della Chiesa sono generosi: condividono quello che hanno. Credo che dobbiamo ringraziare Dio per questa generosità anche della società civile che è sensibile a queste necessità”.