giovedì 15 aprile 2010

Anno Sacerdotale. Hummes: all'incontro mondiale dei sacerdoti per esprimere solidarietà e fiducia al Papa che più ha combattuto gli abusi del clero

Il prefetto della Congregazione per il clero, card. Claudio Hummes, invita i preti di tutto il mondo a non mancare all'appuntamento mondiale dei sacerdoti in programma a Roma il 9, 10 e 11 giugno prossimo. In un messaggio inviato in vista della conclusione dell'Anno Sacerdotale, prevista proprio per venerdì 11 giugno, solennità del Sacro Cuore di Gesù, il porporato esorta i sacerdoti: ''Non rifiutate l'invito pressante e cordiale del Santo Padre. Venite e Dio vi benedirà. Il Papa vorrà confermare i presbiteri della Chiesa. La loro presenza numerosa in Piazza San Pietro costituirà anche una forma propositiva e responsabile dei presbiteri a presentarsi pronti e non intimiditi per il servizio all'umanità loro affidato da Gesù Cristo. La loro visibilità in piazza, dinanzi al mondo odierno, sarà una proclamazione del loro invio al mondo non per condannare il mondo, ma per salvarlo. In tale contesto, anche il grande numero avrà un significato speciale''. Per invitare i sacerdoti del mondo a riempire la Capitale, Hummes ricorda anche ''un motivo particolare, che si colloca nel cuore della Chiesa, oggi'', ovvero l'esigenza di rinnovare ''al nostro amato Papa Benedetto XVI la nostra solidarietà, il nostro appoggio, la nostra fiducia e la nostra comunione incondizionata, dinanzi agli attacchi frequenti che Gli sono rivolti, nel momento attuale, nell'ambito delle sue decisioni riguardo ai chierici incorsi nei delitti di abusi sessuali su minorenni''. ''Le accuse contro di Lui sono evidentemente ingiuste e è stato dimostrato che nessuno ha fatto tanto quanto Benedetto XVI per condannare e per combattere correttamente tali crimini. Allora, la presenza massiva dei presbiteri in piazza con Lui sarà un segno forte del nostro deciso rifiuto degli attacchi ingiusti di cui è vittima. Allora, venite anche per appoggiare pubblicamente il Santo Padre''. ''E' vero che alcuni, ma proporzionalmente molto pochi, presbiteri hanno commesso orribili e gravissimi delitti di abusi sessuali contro minorenni, fatti che dobbiamo in modo assoluto e intransigente rifiutare e condannare. Loro devono rispondere davanti a Dio e davanti ai tribunali, anche civili. Nondimeno preghiamo che arrivino alla conversione spirituale e al perdono di Dio''.

Asca