Apcom, Radio Vaticana
domenica 11 aprile 2010
Il card. Comastri: un'atroce cattiveria dire pedofilo uguale prete. Mons. Bassetti: sull'esempio del Signore il Papa ha preso di persona la croce
Il Papa "ha affrontato con molto coraggio questo fenomeno, e ha fatto bene a prendere decisioni drastiche, a non nascondere nulla": lo afferma il card. Angelo Comastri, arciprete della Basilica papale di San Pietro in Vaticano. "Però, io vorrei che ad un certo punto non si facesse di tutt'erba un fascio", aggiunge il porporato ai microfoni di Radio Vaticana. "Che non si dicesse: pedofilo uguale prete. Perché questa sarebbe la più grande ingiustizia e sarebbe una cattiveria veramente atroce che approfitta di questo momento, di qualche debolezza, per gettare fango su tutti, anche sulla santità di un esercito di sacerdoti". Su L’Osservatore Romano è intervenuto anche il vicepresidente della CEI, l’arcivescovo di Perugia, Gualtiero Bassetti: il Papa, ha detto, è un “coraggioso testimone della verità” e questo il mondo non lo tollera perché vuole assimilare la Chiesa “per renderla insignificante. Essa invece resta coscienza critica e fonte di sicurezza e speranza per quanti davvero aspirano al bene”. D’altra parte, ha aggiunto, “il coraggio di Benedetto XVI va oltre, non temendo di indicare alla Chiesa anche la realtà scomoda delle mancanze, delle povertà e degli scandali dei suoi figli”. E questo, affrontando l’oltraggio e la derisione di un mondo dominato dall’apparenza. Il Papa, conclude mons. Bassetti, “non chiede ad altri di portare la croce: l’assume di persona sull’esempio di nostro Signore”.