giovedì 29 aprile 2010

Il Papa: le condizioni delle società richiedono uno straordinario impegno educativo per i giovani. Il concerto segno dell'affetto del popolo italiano

Benedetto XVI ha voluto ringraziare il popolo italiano ''per l'affetto'' sempre dimostrato nei suoi confronti, un ringraziamento rivolto direttamente al Capo dello Stato Giorgio Napolitano che ha incontrato nel pomeriggio in Vaticano, per circa mezz'ora, prima del concerto offerto dallo stesso Presidente della Repubblica in occasione dei cinque anni di pontificato. Concerto, svoltosi nell'Aula Paolo VI, dell’Orchestra giovanile italiana della Scuola musicale di Fiesole, diretti dal maestro Nicola Paszkowski, che ha eseguito brani del XVII e XIX secolo di Sammartini, Mozart e Beethoven. Una Scuola che, in oltre 30 anni, ha percorso un cammino formativo importante di fronte alla realtà quotidiana che dimostra, ha spiegato il Papa, come “non sia facile educare”. ''Ancora una volta il Presidente della Repubblica Italiana, onorevole Giorgio Napolitano, con tratto di squisita cortesia, - ha detto il Papa nel suo indirizzo di saluto - ha voluto offrire a tutti noi la possibilità di ascoltare dell'ottima musica in occasione dell'anniversario di inizio del mio Pontificato".
"Nel salutarla con deferenza unitamente alla sua gentile signora - ha aggiunto il Papa - desidero esprimere il mio vivo ringraziamento per l'omaggio davvero gradito di questo concerto e per le cordiali parole che ella mi ha rivolto. In questo atto premuroso vedo anche un ulteriore segno dell'affetto che il popolo italiano nutre nei confronti del Papa''. ''Nell'odierno contesto sociale ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e problematica''. Una difficoltà, quella educativa, ha notato il Papa, che ''coinvolge sia la scuola sia la famiglia, come pure le varie agenzie che operano nel campo formativo'', con genitori ed insegnanti che mettono sempre più spesso in luce ''le difficoltà che s'incontrano nel trasmettere alle nuove generazioni i valori basilari dell'esistenza e di un retto comportamento''. Eppure, ha sottolineato ancora Papa Ratzinger, proprio ''le condizioni attuali della società richiedono uno straordinario impegno educativo in favore delle nuove generazioni''. Una realtà, quella attuale, dove i ''giovani, anche se vivono in contesti diversi, hanno in comune la sensibilità ai grandi ideali della vita, ma - ha detto - incontrano molte difficoltà nel viverli''. ''Non possiamo ignorare i loro bisogni e le loro attese, nemmeno gli ostacoli e le minacce che incontrano. - ha concluso Benedetto XVI - Essi sentono l'esigenza di accostarsi ai valori autentici quali la centralità della persona, la dignità umana, la pace e la giustizia, la tolleranza e la solidarietà".
"Ricercano anche, in modi a volte confusi e contraddittori, la spiritualità e la trascendenza, per trovare equilibrio e armonia''. Di qui l’importanza della musica, che “è capace di aprire le menti e i cuori alla dimensione dello spirito e conduce le persone ad alzare lo sguardo verso l’Alto, ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la sorgente ultima in Dio”. Secondo il Pontefice, “la festosità del canto e della musica” sono anche “un costante invito per i credenti e per gli uomini di buona volontà ad impegnarsi per dare all’umanità un avvenire ricco di speranza”. Benedetto XVI si è poi soffermato sull’”esperienza di suonare in un’orchestra”, che “aggiunge anche la dimensione collettiva” dell’impegno dei giovani: “le prove continue condotte con pazienza; l’esercizio dell’ascolto degli altri musicisti; l’impegno di non suonare ‘da soli’, ma di far sì che i diversi ‘colori orchestrali’ – pur mantenendo le proprie caratteristiche – si fondano insieme; la ricerca comune della migliore espressione, tutto questo costituisce una ‘palestra’ formidabile, non solo sul piano artistico e professionale, ma sotto il profilo umano globale”. “Lo studio della musica riveste un alto valore nel processo educativo della persona, in quanto produce effetti positivi sullo sviluppo dell’individuo, favorendone l’armonica crescita umana e spirituale”, ha concluso il Papa, sottolineando “il valore formativo della musica nelle sue implicazioni di natura espressiva, creativa, relazionale, sociale e culturale”.

Asca, SIR