Serena Sartini, Avvenire
giovedì 22 aprile 2010
Il Papa a Malta. Padre Suban: abbiamo visto il suo vero volto, dolce e gentile. Lascia l'impulso a vivere con concretezza la fede trasmessa da Paolo
Il viaggio del Papa a Malta si è appena concluso, ma per la piccola-grande Chiesa di Rabat sembra solo l’inizio. È dal messaggio che Benedetto XVI ha lasciato ai piedi della Grotta di San Paolo, dall’abbraccio ai fedeli di quel piccolo paese a una decina di chilometri da Valletta che l’entusiasmo e la vitalità della Chiesa dell’isola ripartiranno con ancora più sprint. "La giornata col Papa è stata bellissima", dice padre Louis Suban, arciprete della Collegiata di San Paolo a Rabat, dove il Pontefice si è recato sabato pomeriggio per rendere omaggio alla Grotta dell’Apostolo delle Genti, che fa memoria del luogo dove fu imprigionato. "È stato un incontro molto forte – prosegue l’arciprete –. La Chiesa era strapiena, c’erano quasi 350 fedeli tra sacerdoti, missionari e religiosi. Benedetto XVI ci ha lasciato un messaggio davvero eccezionale e il santuario così importante per la storia di San Paolo è stato benedetto dal Pontefice". Padre Suban è ancora emozionato nel ricordare quelle ore. "Gli ho voluto assicurare la nostra vicinanza e il nostro affetto in questo momento così difficile per la Chiesa, in seguito agli episodi di abusi sessuali da parte di religiosi. Il Papa ha ringraziato, poi si è fermato in preghiera davanti all’altare della Chiesa, per poi scendere alla Grotta. Benedetto XVI ha potuto venerare anche la reliquia del braccio di San Paolo. L’ha baciata e ha detto di essere rimasto molto colpito nel vederla". Qual è lo stato d’animo della gente di Rabat all’indomani della visita del Papa? "Sono stati molto contenti per l’incontro. Credo che il Papa abbia incoraggiato la nostra fede e ci abbia dato segnali importanti. Soprattutto abbiamo conosciuto un Papa diverso da come spesso viene descritto, ovvero come una persona riservata. Noi abbiamo visto un Papa gentile, alla mano, disponibile e attento a tutti coloro che incontrava. Una persona veramente dolce e gentile". Aver incontrato alcune vittime di abusi sessuali commessi da sacerdoti "è stato un segno importante di vicinanza e di rispetto verso queste persone – afferma padre Suban –. Una delle vittime di questi episodi ha raccontato che prima c’era un vuoto nel suo cuore per le esperienze negative subite, e ora invece questo vuoto è stato riempito dal conforto del Papa. C’è stata una riconciliazione con la Chiesa". Di sicuro la visita del Papa lascerà un segno profondo: "Lascia l’impulso – è la riflessione del sacerdote – per un nuovo e rinnovato impegno della Chiesa di Malta a vivere con sempre maggiore concretezza la fede che San Paolo ha lasciato a questo popolo in eredità".