mercoledì 5 maggio 2010

Il Papa in Portogallo. Nel 2000 il commento teologico del card. Ratzinger al terzo segreto di Fatima: la parola chiave nel triplice grido 'penitenza'

"La parola chiave di questo segreto è il triplice grido: Penitenza, Penitenza, Penitenza! Comprendere i segni del tempo significa: comprendere l’urgenza della penitenza - della conversione - della fede. Questa è la risposta giusta al momento storico, che è caratterizzato da grandi pericoli". Sono parole di Joseph Ratzinger nel commento teologico che scrisse nel 2000 per accompagnare la pubblicazione del terzo segreto di Fatima, decisa da Giovanni Paolo II dopo che il contenuto fu celato dai suoi predecessori. Come è noto, c'è chi sostiene che il reale, o integrale, contenuto del "segreto" non sia stato rivelato, ma qualcosa di "riveduto e corretto" e che in realtà le prospettive in esso contenute siano molto più terribili e circostanziate. In un momento in cui le teorie catastrofiste vanno per la maggiore, anche il terzo segreto si inscrive in un contesto di prospettiva apocalittica. In ogni caso, l'esortazione alla penitenza, sottolineata dall'allora card. Ratzinger fa riflettere: catastrofi finali, guerre che porteranno all'eliminazione pressocché totale dell'umanità, cambiamenti epocali a parte, sta di fatto che i nostri sono tempi motlo difficili, e lo sono molto anche per la Chiesa stessa. E il testo in questione, alla vigilia del quindicesimo viaggio di Benedetto XVI che dall’11 al 14 maggio avrà per meta proprio Fatima e il Portogallo, è stato consigliato come vademecum per meglio seguire e comprendere il viaggio papale dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. In esso, il card. Ratzinger confida anche "un ricordo personale; in un colloquio con me Suor Lucia mi ha detto che le appariva sempre più chiaramente come lo scopo di tutte quante le apparizioni sia stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità, tutto il resto intendeva solo portare a questo". "L'angelo con la spada di fuoco a sinistra della Madre di Dio", descritto da Suor Lucia, per l’allora prefetto della Dottrina della Fede, "ricorda analoghe immagini dell’Apocalisse. Esso rappresenta la minaccia del giudizio, che incombe sul mondo. La prospettiva che il mondo potrebbe essere incenerito in un mare di fiamme, oggi non appare assolutamente più come pura fantasia: l’uomo stesso ha preparato con le sue invenzioni la spada di fuoco. La visione mostra poi la forza che si contrappone al potere della distruzione, lo splendore della Madre di Dio, e, proveniente in un certo modo da questo, l'appello alla penitenza. In tal modo viene sottolineata l'importanza della libertà dell’uomo: il futuro non è affatto determinato in modo immutabile, e l’immagine, che i bambini videro, non è affatto un film anticipato del futuro, del quale nulla potrebbe più essere cambiato". La visione, sulla quale Papa Wojtyla volle che proprio il card. Ratzinger facesse il commento ufficiale, "parla piuttosto di pericoli e della via per salvarsi da essi".

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