martedì 4 maggio 2010

Il Papa a Torino. L'entusiasmo dei giovani in Piazza San Carlo: ci ha toccato davvero il cuore. Siamo diversi ma Benedetto XVI ha saputo unirci

La pioggia non li ha scoraggiati, né ha spento l’entusiasmo di un in­contro che quattro ragazze tornando a casa abbracciate sotto un unico ombrello de­finiscono all’unisono "emozionante!". Sono i giovani che domenica pomeriggio hanno atteso il Papa in Piaz­za San Carlo in un clima di festa segnato dalla musica del "Grande coro Hope" ap­positamente costituito per accogliere Benedetto XVI co­municando attraverso le canzoni la voglia di lasciarsi provocare e stimolare dalle parole del Papa e dal mes­saggio della Sindone. Giovani di parrocchie e mo­vimenti delle diocesi di tut­to il Piemonte, circa 30 mi­la, che con applausi, stri­scioni, sventolii di bandiere e foulard, hanno accolto fe­stosamente il Papa in una giornata "così straordinaria che – commenta Barbara – ce ne vorrebbe una all’an­no". "Adesso – racconta Lucia Censi della parrocchia di Sant’Alfonso – ho voglia di andare a casa a vedere se su Internet posso scaricarmi u­na copia del discorso, per gu­starlo meglio. Le parole del Papa mi hanno colpito per­ché le ho sentite vicine alla nostra realtà, a ciò che noi vi­viamo, soprattutto il riferi­mento alle 'scelte definitit­ve' che credo sia il più diffi­cile da vivere per noi giova­ni. È stato un momento bel­lo anche perché vicino a noi c’erano giovani non solo di altre parrocchie di Torino, che magari ci capita di in­contrare in altri appunta­menti, ma anche di altre dio­cesi come Pinerolo o Ivrea e questo ci ha fatto sentire di più il senso di essere una Chiesa che non ha confini. Poi mi ha colpito il riferi­mento a Pier Giorgio Frassa­ti che è un beato che sento molto vicino". Entusiasti del riferimento al giovane anche i ragazzi del­la parrocchia a lui dedicata che hanno subito accolto con gioia e applausi il ri­chiamo del Papa al beato. Come hanno fatto i cento della parrocchia Maria Regi­na della Pace, colpiti dal messaggio di speranza che ha trasmesso: "Ci ha detto – spiega Luisa Gatto – che con Gesù si può fare tutto e per noi è importante in un mo­mento in cui il futuro ci vie­ne presentato come compli­cato e difficile. Dà fiducia an­che il vedersi in così tanti in­sieme per gli stessi valori". "In realtà – aggiunge Emilie Santa-Creu della parrocchia di Santa Rita – le parole di Be­nedetto XVI sono state mol­to semplici e potrebbero ap­parire scontate se non ven­gono ascoltate con attenzio­ne. Ma proprio per questo sono state significative per­ché spesso noi giovani ri­schiamo di prendere il mes­saggio evangelico come scontato e di non pensare che invece tocca e provoca nel profondo la vita di cia­scuno, a ogni età. A me ad e­sempio ha colpito molto l’in­vito a 'vivere e non vivacchiare'". "È stato semplice, chiaro, e­saustivo – sottolinea Eleo­nora Narese di Santa Cateri­na – eravamo tanti e di ogni età, dai ragazzi delle scuole medie agli universitari, ep­pure è riuscito a parlare a tut­ti e in modo da toccare anche le sensibilità più diverse". E così ecco anche Lucia che con la semplicità dei suoi quattro anni uscendo dalla piazza chiede al papà di po­ter telefonare alla mamma e dirle tutto d’un fiato "sai che ho visto il Papa e qui c’era tanta allegria ed erano tutti contenti, era bello...". Se la pioggia ha fatto svuota­re in fretta la piazza al termi­ne dell’incontro, l’entusia­smo dei giovani dal passa­parola delle vie del centro è passato rapidamente su In­ternet: "Grande giornata a Torino – scrive Lorenza sul blog curato dalla comunità del Seminario maggiore di Torino – preghiera festa e un messaggio importante per i giovani e non solo: fare scel­te importanti per tutta la vi­ta con generosità e amore; guardare a Cristo come com­pagno di viaggio, non la­sciarsi abbattere mai! Grazie Papa Benedetto! Nel tuo vol­to e nei tuoi occhi sorriden­ti, nelle tue parole ieri ab­biamo ricaricato la gioia di testimoniare l’amore di Ge­sù!".

Federica Bello, Avvenire