venerdì 7 maggio 2010

In una nota i vertici dei Legionari di Cristo tentano di ridimensionare il loro coinvolgimento nei delitti del fondatore e le accuse della Santa Sede

La "maggioranza" dei Legionari di Cristo "non sapeva nulla, inclusi coloro che attualmente sono alla guida della Legione", delle malefatte del loro fondatore, il sacerdote messicano Marcial Maciel, secondo la stessa congregazione religiosa. A nota della Santa Sede, in realtà, si limita ad affermare che la vita di Maciel "era sconosciuta dalla gran parte dei legionari". Non viene dato però nessun ulteriore elemento per comprendere quali siano queste eventuali altre persone. Nel testo diffuso all'interno della Congregazione e reso noto dal vaticanista Sandro Magister sul blog Settimo Cielo, la dirigenza dei Legionari di Cristo ha inteso rassicurare sacerdoti e laici del movimento religioso, dando una propria interpretazione del recente pronunciamento della Santa Sede sui "delitti" di padre Marcial Maciel asserendo che il Vaticano ha voluto dire in realtà che "la maggioranza dei legionari non sapeva nulla, inclusi coloro che attualmente sono alla guida della Legione. Resta da esaminare se ci sono state responsabilità da parte di coloro che vengono menzionati dal comunicato". Ancora si specifica che il Vaticano non parla di una "rifondazione" della congregazione religiosa, ma di una "profonda revisione e purificazione", ancora si spiega che dalla Santa Sede non è arrivata la richiesta di un cambiamento del "carisma", quindi si rileva che il Papa "non ha rifiutato la Legione di Cristo".

Apcom, Corriere della Sera.it