giovedì 10 giugno 2010

I 'frutti' dell'Anno Sacerdotale: per un vescovo tedesco l''Omnium in mente' aprirebbe ai diaconi donne. 59% dei preti austriaci abolirebbe celibato

Il vescovo di Osnabrueck in Germania, mons. Franz-Josef Bode, apre all'ordinazione delle donne al diaconato, alla luce di un documento dottrinale diffuso alla fine dell'anno scorso da papa Benedetto XVI che ha sottolineato la differenza tra il diaconato, il livello più basso dell'ordine sacerdotale, e il presbiterato e l'episcopato. I chiarimenti contenuti nel Motu Proprio ''Omnium in mentem'' del dicembre 2009, per il presidente della Commissione pastorale dei vescovi tedeschi, offrono la possibilità di riportare la questione delle 'diaconesse', per altro già attestate dal Nuovo Testamento, nel dibattito teologico. Secondo quanto riferisce la Radio Vaticana, mons. Bode si è anche detto generalmente a favore del trasferimento di maggiori responsabilità nella Chiesa a volontari laici, alla luce del numero dei preti nel modo, destinato a calare costantemente.
La maggioranza dei preti austriaci vuole l'abolizione del celibato obbligatorio. E' quanto emerge da un sondaggio effettuato da ricercatori dell'Università Keplero di Linz: il 59% dei 406 preti cattolici intervistati nell'ambito della ricerca si sono detti favorevoli alla fine dell'obbligo del celibato per i preti cattolici di rito latino. I vescovi dell'Austria avevano chiesto l'apertura di una discussione sul celibato durante la loro ultima assemblea plenaria, dopo che il vescovo di Eisenstadt, mons. Paul Iby, aveva sollevato la questione. L'arcivescovo di Vienna, card. Christoph Schoenborn, ex-alunno di Papa Ratzinger e uno dei suoi più fidati consiglieri, aveva detto di ''condividere le preoccupazioni'' di mons. Iby. Quanto alle voci di una lettera di rimprovero che Papa Benedetto XVI avrebbe inviato a Schoenborn, dall'arcidiocesi di Vienna smentiscono che possa trattare la questione del celibato e ricordano che il cardinale si consulta costantemente con il Pontefice prima di prendere un'iniziativa. Dopo l'esplodere dello scandalo pedofilia, già 30.000 persone hanno lasciato la Chiesa Cattolica in Austria nei primi tre mesi di quest'anno, con una crescita del 42% rispetto al 2009. Se questo trend fosse confermato, sarebbero circa 80.000 gli austriaci che lasceranno la Chiesa nel 2010, contro i 53.000 dell'anno precedente. Il sondaggio ha mostrato anche che il 70% degli austriaci ritengano che la Chiesa abbia perso credibilità per la crisi degli abusi sui minori.

Asca