Ci fu un tentativo ''fino all'ultimo istante" di impedire al Papa di celebrare il battesimo di Magdi Cristiano Allam (nella foto con Benedetto XVI) da parte della diplomazia vaticana: ad affermarlo è l'europarlamentare ed ex giornalista egiziano convertito nel 2008 al cattolicesimo che, in una intervista al mensile Consulente Re, spiega adesso che ''la posizione odierna di Papa Benedetto XVI rispetto a quella del cardinale Ratzinger risente dei condizionamenti della diplomazia vaticana''. Un esempio di questo atteggiamento ''islamicamente corretto'' è il fatto che la la Santa Sede che per eccesso di realismo tace sul fatto che mons. Luigi Padovese è stato ucciso su ''mandato del terrorismo islamico''. ''Il Santo Padre, in quella occasione - sostiene Allam a proposito del suo battesimo - è stato un autentico testimone non solo di fede, ma anche di libertà. Purtroppo la burocrazia vaticana, che opera secondo la logica della ragion di Stato, il che la porta a non volere contrasti con nessun Paese al mondo si sottomette facilmente all'arbitrio dei governi islamici''. Tanta prudenza, aggiunge, non è giustificata neanche dalla preoccupazione di non complicare la situazione dei cristiani nei Paesi a maggioranza islamica: ''Se tale ragione fosse valida e confermata dai risultati - afferma - potremmo anche considerarla come plausibile. La verità è che monsignor Padovese è stato assassinato su mandato del terrorismo islamico e l'atteggiamento vaticano più che prudente, di accondiscendenza, di paura, non porta a salvaguardare la presenza'' dei cristiani in terra islamica.Asca