giovedì 8 luglio 2010

Il primo saluto di Benedetto XVI all'arrivo a Castel Gandolfo: sono felice di essere con voi circondato dalla bellezza del creato

"Cari amici, con questa sera cominciano le mie vacanze e sono felice di essere con voi, circondato dalla bellezza della creazione e della storia, e dalla vostra simpatia e amicizia. Grazie di tutto cuore, vi benedico tutti. Buona serata e buona settimana. Grazie per la vostra presenza e per la vostra amicizia". Sono le parole con le quali il Papa si è rivolto, nel tardo pomeriggio di ieri, ai fedeli di Castel Gandolfo appena giunto nella cittadina laziale, dove trascorrerà il periodo estivo. Una tradizione collaudata, dunque, quella che Benedetto XVI riprese già il 5 maggio 2005, come ha ricordato il direttore delle Ville Pontificie Saverio Petrillo in un'intervista rilasciata martedì alla Radio Vaticana, recandosi nella cittadina laziale dopo pochi giorni dalla sua elevazione al soglio pontificio. "Ricordo quel pomeriggio - ha detto Petrillo rispondendo a una domanda - con grande piacere e con grande gioia, veramente. Devo dire che il Papa ha trovato subito congeniale alla sua natura questa residenza". Sarà forse anche per questo che, onorati tutti i precedenti inviti, questa estate Papa Ratzinger ha rinunciato a trascorrere altrove il suo periodo di vacanze e si è trasferito direttamente nelle Ville di Castel Gandolfo. "Quest'anno poi - ci ha detto Petrillo - sono stati eseguiti alcuni lavori per rendere il soggiorno del Papa ancora più confortevole". Nulla di eccezionale, ha specificato, "solo aggiustamenti e piccole modifiche strutturali. Del resto la caratteristica di questo luogo è quella di essere proprio come una vera e propria residenza di campagna". Gli stessi palazzi, nella loro maestosa semplicità, non custodiscono opere d'arte tali da attirare l'interesse dei cultori, "suggeriscono piuttosto - ha confermato Petrillo - l'idea della quiete. Il discorso è diverso se ci si riferisce all'arte trascendente, al miracolo della natura. Per l'ambiente naturalistico gli aggettivi passano al superlativo. Gli spazi verdi dominano in lungo e in largo, il panorama è incantevole da qualsiasi prospettiva: dalla parte del Mar Tirreno, visibile sulla linea dell'orizzonte; dalla parte del lago di Castel Gandolfo, sempre vissuto e movimentato; dalla parte delle pendici che circondano le Ville, e persino dall'affaccio sul borgo di Albano, con la sua caratteristica piazzetta ornata dalle antiche botteghe che, seppur ammodernate, nulla hanno perso del fascino antico". E poi c'è la gente di "Castello" che, nonostante la consuetudine, quasi una familiarità acquisita nel tempo, manifestano sempre una rinnovata gioia nell'incontro con il Papa. Ce lo ha confermato padre Waldemar, il parroco di San Tommaso. "Quando si avvicina la stagione estiva - ci ha detto - tanta gente mi chiede quando arriverà il Papa. E non si tratta solo dei nostri parrocchiani. Molte persone infatti mi fermano per strada e mi chiedono notizie in questo senso. Volti per lo più a me sconosciuti perché si tratta di gente che abita nei paesi vicini. Si informano perché per loro è certamente più comodo raggiungere Castel Gandolfo per vedere il Papa, per pregare con lui e per ricevere la sua benedizione piuttosto che andare a Roma". La presenza del Papa resta un evento importante per la stessa vita parrocchiale perché "in un certo senso - ci dice ancora il parroco - cambiano i ritmi della vita comunitaria. La domenica, tanto per fare un esempio, spostiamo l'orario delle Messe per consentire a tutti di partecipare alla preghiera mariana delle dodici con il Papa. Quindi una celebrazione è anticipata: dalle 11.30 alle 11; poi se ne aggiunge una alle 12.30, cioè subito dopo la preghiera mariana. Diamo modo a chi viene da fuori, soprattutto da Roma, di poter comunque ascoltare anche la Messa domenicale, senza cioè correre il rischio di perderla. Da qualche tempo poi la presenza del Papa tra di noi è divenuta anche un motivo trainante per quanti ascoltano la Messa in collegamento con Tv2000. Infatti dalla prima domenica dopo l'arrivo del Pontefice la televisione della CEI trasmette in diretta la Messa che celebriamo in parrocchia alle 8.30. E per noi è un motivo di gioia in più sapere che ci sono tante persone che pregano con noi". Un gusto particolare assumono anche alcuni appuntamenti celebrativi ai quali i castellani sono particolarmente legati. "La sagra della pesca - ci ha spiegato padre Waldemar - che si svolge il 25 luglio, richiama da sempre tanta gente. Il Papa viene coinvolto nel senso che il cestino con le primizie più belle gli viene presentato e offerto da una delegazione di coltivatori che ogni anno si rinnova. C'è poi la celebrazione della solennità dell'Assunta. I parrocchiani la considerano un appuntamento fisso con il Papa. Anche quest'anno sarà tra noi in parrocchia. Me lo ha confermato proprio ieri quando sono andato ad accoglierlo al suo arrivo". Altro momento atteso è quello legato al culto del Patrono san Sebastiano. "Il primo settembre - ci ha detto ancora il parroco - celebriamo la festa patronale. Momento culmine della festa è proprio la benedizione che il Papa imparte a una delegazione degli organizzatori: è come se la impartisse personalmente a tutti". Dunque sono tanti i motivi che determinano l'affetto degli abitanti della cittadina laziale per il Papa. E lo hanno dimostrato anche ieri. La notizia dell'arrivo di Benedetto XVI circolava da tempo, anche grazie a uno spontaneo passaparola, nato non a caso all'interno delle Ville Pontificie stesse, dove lavorano diversi residenti a Castel Gandolfo. Nulla da tener segreto e dunque nulla di male a confidare l'ultimarsi dei preparativi per accogliere il Papa. Così in tanti si sono radunati nella piazza antistante il Palazzo Pontificio per dargli il benvenuto. Le loro attese non sono andate deluse. Benedetto XVI, poco dopo il suo arrivo, si è affacciato alla finestra esterna per ringraziare della calorosa accoglienza e per impartire ai castellani la prima benedizione di questa lunga estate che essi trascorreranno accanto al Papa. Il nuovo appuntamento è fissato alle ore 12 di domenica prossima per pregare insieme.

L'Osservatore Romano