Nel discorso che ha pronunciato questo mattina congedandosi da Castel Gandolfo al termine del periodo di soggiorno estivo nella località a una trentina di chilometri da Roma, Benedetto XVI ha ricordato San Vincenzo de' Paoli, di cui ricorreva la memoria liturgica, definendolo “apostolo della carità”. Il Papa ha ricevuto in udienza nella Sala degli Svizzeri del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo le delegazioni del Comune, le autorità civili e militari, le comunità religiose e i dipendenti delle Ville Pontificie che hanno assicurato il servizio durante il periodo estivo. “Nell'accomiatarmi da voi, mi piace affidare alla vostra considerazione la figura di San Vincenzo de’ Paoli, di cui oggi celebriamo la memoria”, ha detto ai presenti. “Questo apostolo della carità, così caro al popolo cristiano e conosciuto specialmente attraverso le Suore da lui fondate, fu proclamato da Papa Leone XIII 'patrono universale di tutte le opere di carità sparse nel mondo'”. “Con la sua incessante azione apostolica”, ha spiegato, “fece in modo che il Vangelo diventasse sempre più faro luminoso di speranza e di amore per l'uomo del suo tempo, ed in particolare per i più poveri nel corpo e nello spirito”. “Il suo esempio virtuoso e la sua intercessione suscitino nelle vostre comunità e in ciascuno di voi un rinnovato impegno di solidarietà, cosicché gli sforzi di ognuno cooperino all'edificazione del bene comune”, ha auspicato. Nel suo discorso, il Pontefice ha ringraziato tutti coloro che hanno lavorato per far sì che il suo soggiorno estivo fosse il più confortevole possibile, iniziando dal vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro, e da tutta la diocesi, che ha detto di seguire “con speciale e orante affetto nella sua vita di fede e di testimonianza cristiana”. Ha quindi ringraziato il parroco di Castel Gandolfo e la comunità parrocchiale, insieme ai “diversi Istituti religiosi maschili e femminili che qui vivono ed operano per servire in letizia il Vangelo e i fratelli”, e il sindaco e i membri dell'amministrazione comunale, esprimendo la sua “sincera riconoscenza per il contributo indispensabile che offrono, nell'ambito delle loro competenze, affinché Castel Gandolfo possa accogliere adeguatamente i numerosi pellegrini che qui vengono da ogni parte del mondo”. “Per vostro tramite, desidero far pervenire ai vostri concittadini il mio vivo apprezzamento per la ben nota cortesia e l'attenzione premurosa con cui mi circondano e seguono la mia attività al servizio della Chiesa universale”, ha aggiunto il Papa. I suoi ringraziamenti sono poi andati ai dirigenti e agli addetti ai diversi servizi del Governatorato, come il Corpo della Gendarmeria, la Floreria, le direzioni dei Servizi Sanitari e dei Servizi Tecnici, la Guardia Svizzera Pontificia. Allo stesso modo, ha ringraziato i funzionari e gli agenti delle diverse forze dell’ordine, “per la loro puntuale ed efficiente opera”, e gli ufficiali e avieri del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare. “Cari amici, a tutti voi rivolgo un 'grazie' speciale per la sollecitudine e la professionalità con cui vi siete adoperati nel venire incontro alle mie esigenze, a quelle dei miei collaboratori e di quanti, durante i mesi estivi, sono venuti a Castello per farmi visita”, ha affermato. “Ringrazio Dio e sono grato a tutti voi, perché ogni cosa si è svolta sempre nell'ordine e nella tranquillità”.“Per ciascuno di voi e per le vostre famiglie assicuro un costante ricordo nella preghiera”, ha concluso.