martedì 23 novembre 2010

Il card. Barbarin: applaudono il Papa anche se durante il viaggio in Camerun avevano gridato 'assassino' senza aver letto cosa aveva veramente detto

Quelli che accusavano il Papa di essere un "assassino" per il suo divieto del preservativo ora "lo applaudono", "senza aver guardato da vicino il libro" in cui egli ne ammette l'uso. E' quanto lamenta oggi, in un'intervista all'agenzia francofona I.Media, il cardinale francese Philippe Barbarin, secondo cui "nulla è cambiato nel fondo della dottrina". A proposito dell'argomento toccato dal Papa nel libro-intervista "Luce del mondo", ammettendo per la prima volta l'uso del profilattico "in singoli casi" per ridurre il rischio di diffusione del virus Hiv, Barbarin dice che "é un argomento scottante" e che "appena compare la parola preservativo tutti 'prendono fuoco'". Secondo Barbarin, c'é "una specie di cassa di risonanza che fa sì che, appena il Papa usa la parola preservativo, non si ascolta più il suo pensiero": "bisogna sempre che egli sia o pro o contro, questa é un'informazione in bianco e nero", aggiunge. "Questa volta - prosegue il porporato francese - la gente applaude il Papa senza aver visto il libro da vicino, anche se, all'epoca del suo viaggio in Camerun, avevano gridato 'orrore', 'assassino', senza aver letto cosa aveva veramente detto". Allora, nel marzo 2009, Benedetto XVI aveva suscitato grandi polemiche dichiarando che l'uso del profilattico "aggravava" il problema dell'Aids. Secondo Barbarin, il Papa "non aveva condannato l'utilizzo del profilattico ma aveva giudicato che la distribuzione generalizzata senza altre forme di educazione non migliora la situazione, ma piuttosto la aggrava". Il cardinale sottolinea che dal Pontefice l'uso del condom "non è accettato che come un primo passo verso un progresso morale". In sostanza egli enuncia, conclude Barbarin, "ciò che affermava il cardinale Lustiger già venti anni fa, quando diceva: 'se non volete essere dei santi, almeno non diventate degli assassini'''.

La Stampa.it