venerdì 5 novembre 2010

Il Papa a Santiago de Compostela e Barcellona. Nel capoluogo della Catalogna gli ultimi preparativi per accogliere Benedetto XVI

La cosmopolita Barcellona sta ultimando i preparativi per ricevere Papa Benedetto XVI e celebrare la dedicazione del tempio espiatorio della Sagrada Familia. Ieri mattina, nella Piazza Gaudí, di fronte al tempio, gli operai collocavano sedie e montavano i maxischermi attraverso i quali domenica potranno seguire i dettagli della dedicazione della chiesa le 37.000 persone invitate a partecipare alla cerimonia dall'esterno. Striscioni ufficiali del viaggio del Papa a Barcellona adornavano alcune torri del tempio e i negozi di souvenir vicini esponevano ricordi. Ad ogni modo, alcuni dei numerosi turisti giunti da ogni angolo del mondo che facevano la fila per visitare la chiesa di Gaudí erano ignari dell'avvenimento che avrà luogo nel fine settimana. Da giorni, in molte strade di Barcellona si vedono balconi addobbati con bandiere del Vaticano, poster con immagini di Benedetto XVI e grandi messaggi di benvenuto al Papa, e anche alcuni autobus espongono pannelli con frasi di accoglienza. In questi giorni, i partecipanti all'atto stanno ricevendo gli inviti: 37.000 persone all'esterno e 7.000 privilegiati che seguiranno la cerimonia dall'interno del tempio, che da questa domenica sarà Basilica. Molti di loro sono di Barcellona, ma giungeranno anche pellegrini di altre zone. Alcuni pernotteranno in hotel, ma tanti saranno accolti in centri e case barcellonesi. Oltre agli aspetti pratici dell'organizzazione, molte persone hanno preparato spiritualmente la tappa papale attraverso le catechesi fornite per l'occasione dall'Arcivescovado di Barcellona, la preghiera e le varie iniziative formative, culturali e pedagogiche. I mezzi di comunicazione locali e nazionali stanno dedicato ampio spazio al viaggio papale già da vari giorni, ciascuno in base al proprio modo di trattare le informazioni relative alla Chiesa Cattolica. Il viaggio è giunto anche sul tavolo del dibattito politico, con le prevedibili critiche da parte di alcuni ma con un consenso quasi generale sul fatto di ritenerla positiva e di voler partecipare all'accoglienza. All'aeroporto di Barcellona, il Papa sarà accolto da una delegazione di autorità ecclesiastiche e civili autonomiche e locali, anche se non si tratterà di un'accoglienza ufficiale, visto che questa avrà avuto luogo al mattino a Santiago de Compostela. Anche se il programma ufficiale di Benedetto XVI a Barcellona inizierà domenica mattina, molti gruppi di cattolici si riuniranno spontaneamente sabato sera vicino al Palazzo episcopale, dove il Papa pernotterà. Giovani, famiglie, religiosi, religiose, sacerdoti... tutti vogliono riceverlo ed esprimergli il proprio affetto, e lo faranno con la recita del rosario, canti, testimonianze e soprattutto con la gioia e l'emozione che caratterizzano questo tipo di attese del Pontefice. 800 cantori dell'Orfeó Català, della Coral Sant Jordi e dell'Escolanía di Montserrat animeranno i canti della Celebrazione eucaristica con dedicazione della chiesa e dell'altare della Sagrada Familia, alcuni classici, come l'Alleluia di Haendel, altri più popolari come il Virolai, dedicato alla Madonna di Montserrat, insieme a musicisti di varie orchestre. Per garantire il corretto svolgimento dell'atto, oltre ai corpi di sicurezza, l'organizzazione conta su quasi 2.000 volontari che si incaricheranno dei compiti del servizio d'ordine, come accompagnare e far accomodare i presenti e controllare l'accesso agli spazi riservati. Nella celebrazione, secondo l'arcivescovo di Barcellona, il card. Lluís Martínez Sistach, “presieduti dal successore di Pietro renderemo realtà quella grande assemblea che sognava Antonio Gaudí, come anticipazione e presenza, in qualche modo, della Gerusalemme celeste”. L'atto che si celebrerà nell'Opera del Bambino Gesù, nel pomeriggio, è rivolto alle persone con handicap e ai loro familiari, che beneficiano dei servizi di quest'opera e saranno accompagnati dai membri del patronato della fondazione titolare, dalle religiose e dal personale docente e sanitario. Il coordinatore del viaggio del Papa a Barcellona, padre Enric Puig, ha spiegato nell'ultimo numero del settimanale diocesano Hoja Dominical che con questo atto “il Santo Padre vuole mostrare il suo interesse e il suo affetto per l'opera svolta da questa istituzione e da tutte quelle che rivolgono i propri sforzi ai più bisognosi”. Padre Puig spera in “una calda accoglienza al Santo Padre, che lasci in lui il ricordo di una Chiesa diocesana che cammina con entusiasmo alla sequela di Gesù e di una città e di un Paese che sanno ringraziare per la sua deferenza nel dedicare personalmente il tempio della Sagrada Familia, che è un segno di fede della comunità cristiana e anche di identità, e una dimostrazione significativa della cultura”.

Patricia Navas, Zenit