lunedì 8 novembre 2010

Il Papa a Santiago de Compostela e Barcellona. I vescovi: un soffio di speranza per la Spagna. Apprezzamento per l'appello alle radici cristiane

Il viaggio di Papa Benedetto XVI a Santiago di Compostela e a Barcellona è stata “un soffio di speranza” per il Paese e le famiglie in un momento in cui vi è “una cultura ostile” in Spagna e in Europa. Lo ha dichiarato il card. Antonio Maria Rouco Varela, arcivescovo di Madrid e presidente della Conferenza episcopale spagnola, in un’intervista al giornale El Mundo. Rispondendo a una domanda sull’assenza del premier José Luis Rodríguez Zapatero alla Messa di dedicazione del Tempio della Sagrada Familia, il cardinale ha ricordato che il capo esecutivo “ha partecipato più volte ad atti della Chiesa”" e ha osservato che la partecipazione all'Eucaristia è la sua “decisione personale” e non bisogna trasformarlo in “un problema di rapporti Chiesa-Stato”. Inoltre, ha sottolineato il porporato, anche se lo Stato è laico, anche se taluni aspetti del diritto riguardanti matrimonio e diritto alla vita sono cambiati, la realtà della società spagnola mostra che “le espressioni di religiosità popolare che si trovano in Spagna sono uniche in tutta Europa”. “Il principale messaggio del Papa” a Santiago di Compostela è stato per l’arcivescovo di Pamplona, mons. Francisco Pérez González, “l'appello a non perdere le radici cristiane dell'Europa”, promuovendo così “quello che è e significa realmente il Cammino” di Santiago. A giudizio dell’arcivescovo di Oviedo, mons. Jesús Sanz Montes, il messaggio del Santo Padre in Galizia vuole avvertire che “un popolo che dimentica le sue radici è come un popolo che non si aspetta alcun futuro”. Il vescovo di Tarrasa, mons. José Ángel Saiz, ha giudicato come “preciso e prezioso il messaggio” lanciato dal Pontefice nell'Eucaristia, che ha officiato a Plaza del Obradoiro, a Santiago di Compostela e lo ha riassunto nell’espressione che “l’uomo da solo non può placare la sua sete di infinito”. Il Papa “ci ha ricordato – ha osservato mons. Saiz - che l'incontro degli uomini con Dio è preceduto dalla iniziativa divina, perché è Dio che raggiunge ogni uomo. L'uomo da solo non può saziare la sua sete di infinito”.

SIR