domenica 9 gennaio 2011

Domani l'incontro di Benedetto XVI con il corpo diplomatico. Sono 178 i Paesi ad avere relazioni diplomatiche con la Santa Sede. Chi manca all’appello

Diplomazia vaticana. E’ domani che il Papa si rivolgerà agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede. E’ il momento dell’anno in cui si rende evidente il ruolo della Chiesa Cattolica nello scenario “geo­politico” mondiale. Il discorso cade in un momento particolare per la cristianità e per il Papa. Ci sono Paesi in cui i cristiani divengono martiri. La voce più autorevole in loro difesa è sempre quella del Papa, seppure molte di queste minoranze, è il caso dei copti egiziani, non siano in comunione con Roma. Ma quanti sono i Paesi nel mondo ad avere relazioni diplomatiche con il Vaticano? In tutto sono 178. Chi manca ancora all’appello? Anzitutto la Cina popolare. E’ il più grande tra i paesi che non hanno rapporti di­plomatici con la Santa Sede. Poi il Kosovo, il cui riconoscimento avverrà quando il suo status internazionale sarà meno controverso. Quindi sedici stati, perlopiù asiatici, in buona parte a maggioranza islamica. In nove di que­sti Paesi non è presente nessun inviato vaticano (Afghanistan, Arabia Saudita, Bhutan, Cina popolare, Corea del Nord, Maldive, Oman, Tuvalu e Vietnam). Mentre sono in carica dei delegati a­postolici, rappresentanti pontifici pres­so le comunità cattoliche locali ma non presso i governi, in altri sette Paesi: tre africani (Comore, Mauritania e Soma­lia) e quattro asiatici (Brunei, Laos, Ma­laysia, Myanmar). Con alcuni di questi Paesi comunque la Santa Sede ha già dei contatti. Con il Vietnam sono iniziate formalmente le trattative per arrivare a pieni rapporti diplomatici e, a questo fine, è prevista la nomina di un rappresentante vati­cano non residenziale ad Hanoi (sarà il titolare della nuova nunziatura con se­de a Singapore di prossima erezione).

Paolo Rodari, Palazzo Apostolico.it