domenica 9 gennaio 2011

Il Papa: dal Battesimo un sigillo spirituale indelebile, il 'carattere' che segna per sempre l'appartenenza a Dio e rende membra vive della Chiesa

21 neonati, 13 maschietti e 8 femminucce, hanno ricevuto questa mattina il sacramento del Battesimo direttamente dalle mani del Papa, in occasione della Festa del Battesimo del Signore, in cui Benedetto XVI ha presieduto nella Cappella Sistina la Santa Messa. I 21 battezzandi sono tutti figli di dipendenti vaticani o della Santa Sede: il più grande ha quattro mesi e la più piccola quattro settimane di vita. Alcuni loro fratellini hanno portato all'altare della Sistina i doni durante l'offertorio. La gioia di Benedetto XVI, unita all’emozione dei familiari, ha pervaso il Rito del Battesimo dei 21 neonati. I loro teneri vagiti sotto la volta michelangiolesca hanno suggellato la celebrazione in questa domenica dopo l’Epifania che chiude il tempo natalizio con la manifestazione del Signore al fiume Giordano per farsi battezzare da Giovanni, e sottoporsi quindi, ha spiegato il Papa nell'omelia, “a quel segno di penitenza che richiamava alla conversione dal peccato”. “Il battesimo di Gesù, di cui oggi facciamo memoria, si colloca in questa logica dell’umiltà e della solidarietà: è il gesto di Colui che vuole farsi in tutto uno di noi e si mette realmente in fila con i peccatori; Lui, che è senza peccato, si lascia trattare come peccatore, per portare sulle sue spalle il peso della colpa dell’intera umanità”. “Il gesto di Gesù - ha aggiunto il Santo Padre - anticipa la Croce, l’accettazione della morte per i peccati dell’uomo”, rivelando “la piena sintonia di volontà e di intenti che vi è tra le persone della Santissima Trinità”. "Per tale atto d’amore, lo Spirito di Dio si manifesta come colomba e viene sopra di Lui, e in quel momento l’amore che unisce Gesù al Padre viene testimoniato, a quanti assistono al battesimo, da una voce dall’alto che tutti odono. Il Padre manifesta apertamente agli uomini la comunione profonda che lo lega al Figlio: la voce che risuona dall’alto attesta che Gesù è obbediente in tutto al Padre e che questa obbedienza è espressione dell’amore che li unisce tra di loro".
"Perciò, il Padre ripone il suo compiacimento in Gesù, perché riconosce nell’agire del Figlio il desiderio di seguire in tutto alla sua volontà: ‘Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento’. E questa parola del Padre allude anche, in anticipo, alla vittoria della risurrezione”. “Cari genitori, il Battesimo che voi oggi chiedete per i vostri bambini, li inserisce in questo scambio d’amore reciproco che vi è in Dio tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo; per questo gesto che sto per compiere, si riversa su di loro l’amore di Dio, inondandoli dei suoi doni”. Liberati dal peccato originale, inizia per loro “la vita della Grazia, che è la vita stessa di Gesù Risorto”, ha osservato il Santo Padre. “Cari amici, donandoci la fede, il Signore ci ha dato ciò che vi è di più prezioso nella vita, e cioè il motivo più vero e più bello per cui vivere”. "E’ per grazia - ha ricordato Benedetto XVI - che abbiamo creduto in Dio, che abbiamo conosciuto il suo amore, con cui vuole salvarci e liberarci dal male”, donandoci “la vita eterna, la vera vita”. “Ora voi, cari genitori, padrini e madrine, chiedete alla Chiesa di accogliere nel suo seno questi bambini, di dare loro il Battesimo; e questa richiesta la fate in ragione del dono della fede che voi stessi avete, a vostra volta, ricevuto”. Ogni cristiano può allora ripetere “il Signore mi ha plasmato suo servo fin dal seno materno”. E ancora: “Cari genitori, i vostri figli sono un dono prezioso del Signore, il quale ha riservato per sé il loro cuore, per poterlo ricolmare del suo amore. Attraverso il sacramento del Battesimo, oggi li consacra e li chiama a seguire Gesù, attraverso la realizzazione della loro vocazione personale secondo quel particolare disegno d’amore che il Padre ha in mente per ciascuno di essi; meta di questo pellegrinaggio terreno sarà la piena comunione con Lui nella felicità eterna”.
"Ricevendo il Battesimo, questi bambini ottengono in dono un sigillo spirituale indelebile, il 'carattere', che segna per sempre la loro appartenenza al Signore e li rende membra vive del suo corpo mistico, che è la Chiesa". Entrati a far parte del Popolo di Dio, “per questi bambini inizia oggi – ha proseguito il Papa - un cammino che dovrebbe essere di santità e di conformazione a Gesù, una realtà che è posta in loro come il seme di uno splendido albero, che deve essere fatto crescere”. Il Papa ha ricordato che fin dai primi tempi della Chiesa, i genitori hanno chiesto il battesimo dei loro bambini appena nati. “Ci sarà poi bisogno – ha aggiunto - di un’adesione libera e consapevole a questa vita di fede e d’amore, ed è per questo che è necessario che, dopo il Battesimo, essi vengano educati nella fede”. Per questo “la Chiesa, che li accoglie tra i suoi figli, deve farsi carico, assieme ai genitori e ai padrini, di accompagnarli in questo cammino di crescita”. “La collaborazione tra comunità cristiana e famiglia è quanto mai necessaria nell’attuale contesto sociale, in cui l’istituto familiare è minacciato da più parti e si trova a far fronte a non poche difficoltà nella sua missione di educare alla fede. Il venir meno di stabili riferimenti culturali e la rapida trasformazione a cui è continuamente sottoposta la società, rendono davvero arduo l’impegno educativo. Perciò, è necessario che le parrocchie si adoperino sempre più nel sostenere le famiglie, piccole Chiese domestiche, nel loro compito di trasmissione della fede”. Il Pontefice ha concluso l’omelia con una preghiera per i bambini: “Affidandoli alla materna intercessione di Maria Santissima, chiediamo per loro vita e salute, perché possano crescere e maturare nella fede, e portare, con la loro vita, frutti di santità e d’amore. Amen!".

Radio Vaticana, AsiaNews