mercoledì 12 gennaio 2011

Il 5 febbraio nella Basilica Vaticana il Papa consacrerà cinque nuovi vescovi. Tra essi mons. Hon: profonda gratitudine per la fiducia che ha mostrato

Il neo-segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, il salesiano di Hong Kong Savio Hon Tai-fai, sarà consacrato vescovo da Benedetto XVI sabato 5 febbraio, terzo giorno del nuovo anno lunare cinese. Insieme a lui il Papa ordinerà anche i nuovi segretari della Congregazione per il clero, lo spagnolo Celso Morga Iruzubieta, e di quella delle Cause dei Santi, l’umbro Marcello Bartolucci, e i due nuovi nunzi nominati sabato scorso, l’italiano Antonio Guido Filipazzi e il venezuelano Edgar Pena Parra. La celebrazione si svolgerà nella Basilica di San Pietro alle 10.00. Sarà la terza consacrazione episcopale presieduta da Benedetto XVI. La prima venne celebrata il 29 settembre 2007 (i consacrati furono i neovescovi Mokrzycki, Brugnaro, Ravasi, Caputo, Pagano, Di Mauro) e la seconda il 12 settembre 2009 (per i neopresuli Caccia, Coppola, Parolin, Martinelli, Corbellini). "Noi dobbiamo rispettare i cattolici clandestini che sono stati ligi alla propria fede e capire il valore della loro esistenza", ha detto mons. Hon all’agenzia cattolica Ucanews. "È troppo sbrigativo e unilaterale chiedere loro di confluire nella Chiesa 'aperta' per problemi nella formazione sacerdotale e per altre difficoltà che possono incontrare". Nel difendere i principi della Chiesa come quelli inerenti all’ordinazione dei vescovi, Hon ha poi sottolineato: "Sono per la linea dura". Hon ha dichiarato di essere stato ispirato dal profondo acume e dal senso di giustizia del suo maestro e confratello salesiano, il card. Joseph Zen-Ze kiun. Interpellato in occasione della sua nomina, lo scorso 23 dicembre, Hon aveva espresso la sua "profonda gratitudine all’amato Santo Padre per la fiducia che mi ha mostrato nel nominarmi". "Farò del mio meglio – aveva aggiunto – per adempiere agli importanti compiti nella Santa Sede che mi sono stati affidati. Prego di poter sempre essere un buon strumento di Dio".

Gianni Cardinale, Avvenire