giovedì 13 gennaio 2011

L'ambasciatore dell'Egitto in Vaticano: non condividiamo l'opinione che i cristiani nel nostro Paese sono perseguitati e non abbiano protezione

''Non condividiamo l'opinione che i cristiani siano perseguitati nella nostra parte del mondo'': a respingere le accuse arrivate contro il proprio Paese è l'ambasciatore egiziano presso la Santa Sede, Lamia Aly Mekhemar (nella foto con Benedetto XVI), che martedì è stata richiamata dal proprio governo in patria dopo che il Papa lunedì ha chiesto ai leader dei Paesi musulmani di fare di più per proteggere i cristiani dopo il ''grave attentato contro la comunità cristiana copta compiuto ad Alessandria d'Egitto''. Intervistata dall'agenzia televisiva Rome Report, l'ambasciatore ricorda che ''persecuzione è una parola grossa, per dimostrare che c'è una persecuzione bisogna stare molto attenti, è un termine legale che non può essere usato a caso. In questo senso non condividiamo l'opinione che i nostri governi, alcuni governi nell'area non abbiano protetto i cristiani del Medio Oriente''.

Asca