mercoledì 23 febbraio 2011
Benedetta dal Papa la statua di San Marone alla presenza del presidente del Libano. Comastri: atto di affetto e gratitudine verso la Chiesa maronita
Prima di tenere l'Udienza generale nell'Aula Paolo VI, Papa Benedetto XVI si è fermato in via delle Fondamenta e ha benedetto la statua di San Marone, monaco e sacerdote vissuto tra il IV e il V secolo, a cui si deve la nascita del primo nucleo della Chiesa maronita, che è stata collocata in una nicchia esterna della Basilica di San Pietro, in via delle Fondamenta. Erano presenti il card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, il card. Nasrallah Pierre Sfeir, patriarca della Maroniti, il presidente libanese Michel Suleiman e un gruppo di ministri libanesi di tutte le confessioni. Il presidente Suleiman sarà ricevuto domani in udienza dal Pontefice in Vaticano. La statua è opera dello scultore spagnolo Marco Augusto Dueñas - anch’egli presente all’evento, che l’ha ricavata da un unico blocco di marmo di Carrara. Durante la cerimonia il card. Angelo Comastri, vicario generale del Papa per lo Stato della Città del Vaticano, ha rivolto un saluto ai presenti: “La cerimonia di oggi è un atto di affetto, di stima, di gratitudine verso la Chiesa maronita che nel corso dei secoli tanto ha sofferto per restare fedele a Gesù, alla Chiesa e al Papa. La statua di San Marone ci ricorderà ogni giorno il vostro eroico esempio e sarà un invito a pregare per voi. Mi piace ricordare un ultimo particolare: sulla statua di San Marone c’è scritto in lingua aramaica, la lingua parlata da Gesù: ‘Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano’. Queste parole del Salmo, incise nel marmo, siano auspicio di pace e invocazione di benedizione per la cara e amata nazione libanese e per la gloriosa Chiesa maronita”.