Radio Vaticana
mercoledì 9 febbraio 2011
Il portavoce vaticano: non si può parlare in nessun modo di 'Confessione per iPhone' ma di riflessione in preparazione tramite strumenti digitali
Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, rispondendo alle domande di alcuni giornalisti, è intervenuto anche sulla cosiddetta “confessione per iPhone”. Recentemente si è parlato di un’applicazione dell’iPhone da utilizzare per confessarsi: padre Lombardi ha spiegato, per evitare qualsiasi equivoco, che “è essenziale capire bene che il Sacramento della Penitenza richiede necessariamente il rapporto di dialogo personale fra il penitente e il confessore e l’assoluzione da parte del confessore presente. Questo non può essere sostituito da nessuna applicazione informatica”. Quindi “non si può parlare in nessun modo di ‘Confessione per iPhone’. In un mondo in cui tuttavia molte persone usano supporti informatici per leggere e riflettere (ad esempio anche testi per pregare…)”, padre Lombardi ha sottolineato che “non si può escludere che qualcuno rifletta in preparazione alla Confessione aiutandosi con strumenti digitali, come in passato lo si faceva con testi e domande scritte su fogli di carta, che aiutavano ad esaminare la propria coscienza. In questo caso si tratterebbe di un sussidio pastorale digitale che qualcuno potrebbe trovare utile, pur sapendo bene che non è per nulla un sostituto del Sacramento. Naturalmente – ha osservato il portavoce vaticano - è anche importante che vi sia una vera utilità pastorale e non si tratti di un business alimentato da una realtà religiosa e spirituale importante come un Sacramento”.