Radio Vaticana
giovedì 17 febbraio 2011
La Santa Sede: chiari segnali di ripresa ma i conti risentono ancora delle incertezze dell'economia mondiale. Insostituibili le offerte dei fedeli
Segnali di ripresa, da un lato, aumento de costi, dall’altro. È la “forbice” che l’organismo preposto alla valutazione dei bilanci amministrativi della Santa Sede e dello Stato vaticano ha individuato per quanto riguarda i bilanci di previsione per il 2011. I cardinali membri del Consiglio per lo Studio dei Problemi Organizzativi ed Economici della Santa Sede lo scrivono chiaramente nel comunicato finale che riassume la due giorni di lavori: il “quadro complessivo” che emerge sia dal Bilancio preventivo Consolidato della Santa Sede, sia dal Bilancio preventivo del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, entrambi riguardanti il 2011 e illustrati in Consiglio dal card. Velasio De Paolis, presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, risente ancora, “pur in presenza di chiari segnali di ripresa”, “delle incertezze del sistema economico globale, ma anche degli accresciuti costi di gestione”. Ciò “appare evidente – prosegue il comunicato – soprattutto per la Santa Sede, la cui insostituibile fonte di sovvenzionamento è costituita dalle libere offerte dei fedeli”. Fedeli ai quali i membri del Consiglio, si legge nella nota, esprimono “profonda gratitudine per il sostegno che essi danno, spesso in forma anonima, al ministero universale del Santo Padre, esortandoli a perseverare in tale opera di bene”. Alla riunione, svoltasi martedì e mercoledì scorsi, presieduta dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, hanno preso parte il card. Giovanni Lajolo, presidente della Commissione Cardinalizia per la Città del Vaticano, e mons. Carlo Maria Viganò, segretario generale del Governatorato. Presenti anche i massimi responsabili dell'Apsa, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica: il cardinale presidente, Attilio Nicora, e il segretario, mons. Domenico Calcagno. Anche il direttore generale della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi, e il direttore amministrativo, Alberto Gasbarri, “sono intervenuti – informa il comunicato – per la materia di loro competenza”. Nell’evidenziare che, come di consueto, i bilanci sono stati sottoposti “a verifica e controllo da parte della Prefettura degli Affari Economici”, la nota ufficiale conclude ricordando che, nel merito dei Bilanci consolidati, “l’area di consolidamento riguarda gli Organismi facenti parte della Curia Romana, la Camera Apostolica e le istituzioni ‘mediatiche’ della Santa Sede, vale a dire: la Radio Vaticana, la Tipografia Vaticana - Editrice "L'Osservatore Romano" -, il Centro Televisivo Vaticano e la Libreria Editrice Vaticana”. Il Governatorato, si specifica ancora, ha “un’Amministrazione indipendente da contributi provenienti dalla Santa Sede o da altre Istituzioni” e “provvede alle esigenze economiche e alla gestione territoriale dello Stato, fornendo la necessaria struttura di supporto alla Sede Apostolica e alle relative attività”.