giovedì 24 marzo 2011

'Gesù di Nazaret - Secondo volume'. La presentazione a Roma: rendere accessibile la Sua figura per non essere travolti dalle bufere della storia

“Rendere accessibile la figura di Gesù agli uomini che rischiano di essere travolti dalle bufere del tempo e della storia, è senz'altro un'impresa che va di gran lunga al di la della passione di un ex professore di teologia, la cui occupazione preferita è quella di scrivere libri”. Lo ha detto questa sera mons. Gerhard Ludwig Müller, vescovo di Ratisbona, in occasione dei “Dialoghi in Cattedrale”, promossi dalla diocesi di Roma presso la Basilica papale di San Giovanni in Laterano. L’appuntamento di oggi era dedicato alla presentazione romana del libro del Papa “Gesù di Nazaret - Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla Risurrezione”. “Qui non si tratta di un ulteriore libro su Gesù – ha chiarito il presule -. Che il mondo intero non sarebbe bastato a contenere tutti i libri che si potrebbero scrivere intorno a Gesù, lo sapeva già l'evangelista Giovanni nel primo secolo. Si tratta invece di occuparsi direttamente di Gesù stesso e, tramite lui, del nostro rapporto con Dio”. “Il linguaggio e le argomentazioni di Benedetto XVI – ha spiegato mons. Müller - hanno un tono semplice e dimesso, come quello di Paolo. Non si tratta di prodursi in discorsi brillanti, né di abbandonarsi al piacere intellettuale della riflessione e della retorica, bensì di diffondere l'annuncio di Dio e del suo Regno: Gesù Cristo crocifisso e risorto”. “Quale ruolo ha il cristianesimo nella nostra vita? La questione viene sollevata nel capitolo 7 sul processo a Gesù, in particolare la sezione terza intitolata ‘Gesù davanti a Pilato’”, ha detto nel suo intervento il senatore della Repubblica, Marcello Pera. “Oggi che viviamo nell'epoca della secolarizzazione – ha affermato Pera - siamo nella migliore condizione per comprendere questo povero governatore della Giudea. Esattamente come Pilato, anche noi siamo impreparati al problema della verità”. Nel linguaggio ordinario odierno, ha osservato Pera, “il termine ‘pilatesco’ si applica in senso deteriore a chi non si assume responsabilità”. Se è cosi, allora pilatesco “è il laico moderno che non si assume la responsabilità della verità o perche la nega in assoluto o perche, considerando tutte le verità equipollenti, non si impegna su alcuna di esse”. Ma “Benedetto XVI si oppone a questa conclusione”. Da un lato, “si deve evitare ciò che altrove Benedetto XVI e Giovanni Paolo II hanno definito ‘la dittatura del relativismo’, ma dall'altro lato occorre ugualmente evitare ciò che potremmo chiamare la ‘dittatura della verità’ o, come dice Benedetto XVI, la ‘menzogna ideologica’ dei regimi oppressivi”.

SIR