Dopo l’udienza privata a Sua Beatitudine Béchara Boutros Raï (foto), Patriarca di Antiochia dei Maroniti, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato il Patriarca con la delegazione di vescovi e fedeli che lo hanno accompagnato a Roma in occasione della concessione della "Ecclesiastica Communio" accordata il 24 marzo scorso. Nel suo discorso al 77° capo della Chiesa maronita, il Papa ha detto che “dal momento che voi siete nel cuore del Medio Oriente, avete una missione immensa”, quella di “proporre di nuovo il Vangelo alle persone che lo conoscono poco o che si sono allontanate dalla Chiesa”. “Con tutte le forze vive presenti in Libano e in Medio Oriente si tratta di testimoniare e vivere nella comunione la Parola di vita per ritrovare l’ardore dei primi fedeli”. “Questa regione del mondo, benedetta dalla presenza e dalla predicazioni di patriarchi, profeti, apostoli e dello stesso Cristo, aspira a quella pace durevole che la Parola di vita, accolta e vissuta, ha la capacità di stabilire”. “Voi perseguite questo obiettivo attraverso un’educazione umana e spirituale, morale e intellettuale dei giovani, grazie alle vostre istituzioni scolastiche e catechistiche, delle quali conosco la qualità. Spero ardentemente che il vostro ruolo nella loro formazione sia sempre più riconosciuto dalla società, affinché i valori fondamentali siano trasmessi, senza discriminazioni”, in modo che i giovani di oggi “divengano uomini e donne responsabili all’interno delle loro famiglie e nella società, per costruire una solidarietà e una fraternità sempre più grandi tra tutte le componenti della nazione”. Oltre a rivolgere un pensiero di ringraziamento al patriarca uscente, il card. Nashrallah Pierre Sfeir, lodandone i 25 anni di servizio alla Chiesa “in mezzo alle turbolenze della storia”, e a tutta la Chiesa libanese per la testimonianza di “fraterna e indefettibile unità” sempre mostrata con quella di Roma, Benedetto XVI ha sollecitato il nuovo patriarca e i vescovi maroniti a “intensificare la formazione dei sacerdoti e dei tanti giovani” che intendono donarsi a Dio. “Con il loro insegnamento e la loro vita – ha concluso – siano autentici testimoni della Parola di Dio e aiutino i fedeli a radicare la loro esistenza e la loro missione in Cristo”.
AsiaNews, Radio Vaticana