Angela Ambrogetti, Tempi.it
giovedì 14 aprile 2011
Maria Jesus Figa nuova ambasciatrice spagnola in Vaticano, sabato la consegna delle Lettere credenziali. Il significato di questa fondamentale nomina
Ma quale imbarazzo. Se davvero in Vaticano si dovessero agitare per un cognome dal suono poco elegante, forse nei secoli la diplomazia della Santa Sede avrebbe smesso di funzionare. Insomma la provocazione c’è ma è ben più seria che quella del nome. L’imbarazzo il governo di José Luis Rodriguez Zapatero (nella foto con Benedetto XVI) l’ha creato oltretevere per ben altre questioni che non il cognome del rappresentante diplomatico. Maria Jesùs Figa, questo il nome che, semmai, farà un po’ sorridere anche nei Sacri Palazzi dove, tutto sommato, l’umorismo romanesco è di casa da secoli. Più interessante è sapere qual è la missione della nuova ambasciatrice. Una diplomatica di carriera che sostitutisce un politico, cattolico e chiaramente contro nozze gay, aborto ed eutanasia. Ed è proprio questo il nodo. Nell’anno che manca per la fine della legislatura, Zapatero vuole fare approvare la legge sull’eutanasia. Sarà presentata dal Ministero della Sanità a maggio. E con l’ambasciatore Vazquez in Vaticano sarebbe stato molto difficile. La Conferenza Episcopale spagnola ha inviato la sua lettera di congratulazioni a Figa: "Ci auguriamo per Lei che il compito affidatole dal governo conduca ad un rapporto armonioso e fecondo tra la Santa Sede e lo Stato spagnolo per servire il bene comune". Ma di malumori in Spagna ce ne sono parecchi. Quello che è certo è che per molti è stato strano pensare che Francisco Vazquez venisse congedato a due settimane dalla Beatificazione di Giovanni Paolo II per la quale ha molto lavorato. Vazquez ha ricoperto la carica dal 2006. Aveva annunciato, di prassi, lo scorso marzo le sue dimissioni alla fine dei cinque anni di missione secondo l’uso dei diplomatici spagnoli. La visita di congedo dal Papa si è svolta questa. Maria Jesus Figa, che ci tiene moltissimo ad essere in Vaticano per il 1° maggio, il 16 aprile presenterà le lettere credenziali al Papa, e i discorsi sono già in preparazione. Dai testi si potrà capire meglio il piano di lavoro della ambasciatrice verso il Vaticano anche in preparazione della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid 2011 e del terzo viaggio di Benedetto XVI in Spagna. Intanto si prepara la delegazione che sarà presente alla Beatificazione di Papa Wojtyla a Roma. I Principi delle Asturie Felipe e Letizia saranno al fianco del Ministro per la Presidenza Jauregui e naturalmente delle nuova ambasciatrice Maria Jesus Figa. Vazquez seguirà la Messa dalla sua citta natale in Galizia e per ora non si sa quale sarà il prossimo incarico. Il partito e il governo Zapatero non gli hanno perdonato il suo No alla legge sull’aborto. Il governo ha chiesto il 'placet' del Vaticano, lo scorso febbraio, per sostituire Vasquez con Maria Jesus Figa come capo delegazione dell'ambasciata presso la Santa Sede. Figa sarà la prima donna spagnola in Vaticano, anche se non l'unica. Dalla Polonia con Hanna Suchocka che dal 2001 è a Roma, alla capo missione egiziana Lamia Aly Hamada Mekhemar, fino alla svedese Ulla Gudmiundson che ha organizzato con il cardinale Ravasi uno degli eventi del Cortile dei gentili a Stoccolma con l’Accademia delle Scienze. Famosa è stata la rappresentanza di Mary Ann Glendon negli ultimi anni da presidente di Bush e in occasione del viaggio di Benedetto XVI negli States. La Glendon è presidente della Pontificia accademia delle Scienze sociali dal 1994. La rappresentante spagnola è nata a Barcellona nel 1951 e ha intrapreso la carriera diplomatica nel 1978. Ha lavorato presso le ambasciate in Costa d'Avorio, Messico e Portogallo prima di essere nominato ambasciatore presso la Repubblica Dominicana, che ha lasciato nel 2005, anno in cui è stata inserita nella struttura del Ministero degli Affari Esteri sotto la guida dell'allora ministro Miguel Angel Moratinos. La Spagna di Zapatero che persegue con forza la sua idea di creare un “uomo nuovo, adeguato ai tempi”, inizia però a trovare diversi ostacoli sul cammino e forse anche la scelta di un ambasciatore in Vaticano più “obbediente” al governo fa parte della strategia di recupero. Il paese, si è visto anche durante il viaggio del Papa a novembre, è pieno di forza della fede, e la fede risponde alle sfide che sono presenti in Spagna.