venerdì 15 aprile 2011

Intervista tv di Vangheluwe: non sono un pedofilo. I vescovi belgi: siamo scioccati, estremamente offensiva per le vittime di abusi e per i fedeli

“Stupiti” ed “estremamente scioccati” dall’intervista televisiva rilasciata ad un’emittente belga dall’ex vescovo di Bruges, mons. Roger Vangheluwe, nel corso della quale il presule ha ammesso di essere autore di abusi a sfondo sessuale. Così i vescovi del Belgio in una nota diffusa oggi, nella quale dichiarano “inaccettabile” il modo usato da mons. Vangheluwe “di minimizzare e giustificare i crimini commessi, le conseguenze nei riguardi delle vittime, delle loro famiglie, dei credenti e più in generale di tutta la società”. Mons. Roger Vangheluwe, aggiungo i vescovi, “ancora non sembra misurare l'estrema gravità delle sue azioni” perché “questa intervista non corrisponde a ciò che è stato chiesto da Roma” ma è “estremamente offensiva per le vittime, per le loro famiglie e per tutti coloro che devono affrontare il problema degli abusi sessuali” e “anche per i fedeli, è uno schiaffo” che, come noi,“sono certamente disperati e confusi”. Inoltre, il tono dell’intervista è in “totale contraddizione con gli sforzi intrapresi negli ultimi mesi che mirano a prendere con serietà il problema degli abusi sessuali, l’ascolto delle vittime e la definizione delle misure appropriate”. Confidiamo, concludono i vescovi, in un “suo ritiro nel silenzio all'estero per riflettere sulle sue azioni” e sottoporsi alle cure psicologiche e spirituali richieste da Roma. Sollecitato da alcuni giornalisti in merito, padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, ha affermato: "La fichiarazione dei vescovi belgi esprime efficacemente i sentimenti di stupore e preoccupazione suscitati dall’intervista rilasciata dall’ex vescovo di Bruges, mons. R. Vangheluwe. Per parte sua, la Santa Sede segue attentamente la situazione – consapevole della sua gravità - e raccoglie gli elementi necessari per una sua valutazione approfondita". Benedetto XVI aveva accettato circa un anno fa la rinuncia di mons. Vangheluwe al governo della diocesi di Bruges. Vangheluwe ha riconosciuto nell'intervista tv di aver abusato anche di un secondo nipote sostenendo, peraltro, di non considerarsi un pedofilo. "Non ho affatto l'impressione di essere un pedofilo. Era come una storiella. Non avevo l'impressione che mio nipote si opponesse, al contrario", ha detto il presule alla televisione fiamminga Vt4. Vangheluwe di recente ha abbandonato il Belgio per un periodo di ritiro e di cura psicologica presumibilmente in Francia. Non è noto se farà mai rientro in Belgio, sebbene nell'intervista il vescovo stesso risponda: "Non penso. Non so...cosa succederà nei prossimi cinque anni, se sarà ancora vivo". Nell'intervista Vangheluwe entra in alcuni dettagli degli abusi sul primo nipote. "Come è iniziato? Come in tutte le famiglia: quando venivano in visita i miei nipoti dormivano con me. E' iniziato come un gioco con un ragazzo. Non è mai stata una questione di abuso o di violenza fisica. Non mi ha mai visto nudo e non c'è stata penetrazione". Ancora: "Non aveva nulla a che fare con la sessualità. Mi sono spesso occupato di bambini e non ho mai sentito la minima attrazione. C'era un'intimità che si instaurava". Ad ogni modo, "non ero consapevole che ciò avesse un simile impatto su mio nipote. Credevo si trattasse di cose superficiali".

SIR, TMNews